giovedì 26 aprile 2012

Palle di neve su Saturno


Gli studiosi hanno osservato delle gigantesche "palle di neve" che attaversano l'anello più esterno di Saturno, creando delle scintillanti scie di ghiaccio chiamate mini-jets.

Gli oggetti sono stati individuati grazie alle nuove immagini inviate dalla sonda della NASA Cassini, che sta orbitando attorno al pianeta da sette anni.

Le "palle di neve" si formano quando il materiale nell'anello F di Saturno si agglomera a causa dell'attrazione gravitazionale della vicina luna Prometeo. Secondo le stime dei ricercatori, gli oggetti ghiacciati - tra cui anche quello nella foto - hanno un diametro di circa un chilometro.

A volte attraversano l'anello alla moderata velocità di circa 6 chilometri l'ora, trascinando con sé particelle ghiacciate.

Le scie che ne risultano "hanno un'ampiezza di circa 10 chilometri e si estendono all'esterno degli anelli per 40 o anche 180 chilometri, a seconda del tempo trascorso dalla loro formazione - la loro lunghezza infatti aumenta di molto nell'arco di poche ore", spiega Carl Murray della Queen Mary University di Londra, uno dei membri del team che lavora sulle immagini di Cassini.

Andrew Fazekas.

fonte: http://www.nationalgeographic.it/scienza/spazio/2012/04/26/foto/palle_di_neve_negli_anelli_di_saturno-988570/1/

lunedì 23 aprile 2012

Sole: Cambiamenti magnetici causeranno basse temperature sulla terra

Secondo gli scienziati del Centro Astronomico Nazionale del Giappone e del Riken Research Foundation, l’attuale attività delle macchie solari assomiglia a un periodo nel 17 ° secolo conosciuto come il minimo di Maunder, la parte più fredda della Piccola Era Glaciale.Durante tale periodo di 70 anni, a Londra il Tamigi gelò e i fiori di ciliegio fiorirono più tardi del solito a Kyoto.Le temperature si stima siano state di circa 2,5 gradi più basse durante il Minimo di Maunder che durante la seconda metà del 20 ° secolo. I ricercatori hanno anche scoperto segni di insoliti cambiamenti magnetici nel sole, portandoli a credere che la polarità del campo magnetico ai poli solari si inverte e diventerà quadrupolare a maggio.Un gruppo di ricerca guidato da Saku Tsuneta, professore presso l’osservatorio, ha confermato che la polarità del campo magnetico al Polo Nord ha cominciato inversione nel luglio dello scorso anno.
TUTTAVIA IL CAMPO MAGNETICO AL POLO SUD
Che avrebbe dovuto invertirsi insieme al Polo Nord, ha mantenuto una polarità positiva, che, secondo i ricercatori, porterà alla formazione di una struttura a quattro poli magnetici con due nuovi poli vicino all’equatore del sole. Lo studio giapponese ha scoperto che l’andamento della corrente dell’attività delle macchie solari è simile ai record di quel periodo.Normalmente, il campo magnetico del sole gira circa una volta ogni 11 anni. Nel 2001,il polo magnetico del sole a nord, era nell’emisfero settentrionale, orientato a sud.Mentre gli scienziati avevano previsto che la prossima inversione inizierà da maggio 2013,
il satellite solare Hinode di osservazione ha scoperto che il polo nord del sole aveva iniziato a spostarsi circa un anno prima del previsto. Non c’era nessun cambiamento evidente nel polo sud.Se questo trend continua, il polo nord potrebbe completare la sua vibrazione nel maggio 2012,e creare una struttura a quattro poli magnetici con due nuovi poli creati in prossimità dell’equatore della nostra stella più vicina.

fonte :  http://terrarealtime.blogspot.it

venerdì 20 aprile 2012

In aumento le foreste in Italia

Negli ultimi 20 anni il patrimonio forestale italiano è aumentato di circa 1,7 milioni di ettari, raggiungendo oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie, con 12 miliardi di alberi che ricoprono un terzo dell'intero territorio nazionale.È quanto emerge dall'ultimo Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio (Infc) del Corpo forestale dello Stato presentato ieri a Roma alla presenza di Mario Catania, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Corrado Clini, ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Cesare Patrone, capo del Corpo forestale dello Stato,
e Giuseppe Alonzo, presidente del Cra (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura). Insieme a tali dati, sono stati presentati anche i risultati dell'indagine sulla quantità di carbonio contenuto nei suoli forestali italiani.
L'indagine evidenzia come la quantità di carbonio trattenuta nei tessuti, nei residui vegetali e nei suoli delle foreste sia pari a circa 1,2 miliardi di tonnellate, corrispondenti a 4 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Il 58% di tutto il carbonio forestale (pari a 700 milioni di tonnellate) è contenuto nel suolo, il 38% nella vegetazione arborea e arbustiva ed il restante 4% nella cosiddetta 'lettiera', nei residui vegetali e nel legno morto.
Tali dati, ha sottolineato il Corpo forestale dello Stato, evidenziano l'importanza dei suoli forestali, non soltanto per la loro funzione di difesa idrogeologica, di conservazione e tutela della biodiversità e di base per la produzione di legname, ma anche per la mitigazione dei cambiamenti climatici in atto.
I risultati dell'ultimo Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio del Corpo forestale dello Stato sono stati commentati positivamente anche dalla Cia, Confederazione italiana agricoltori: “le foreste – afferma la Cia - producono l'ossigeno che respiriamo, contribuiscono alla difesa della biodiversità, svolgono un ruolo primario nella salvaguardia del suolo e delle risorse idriche e funzionano come depositi di assorbimento del carbonio”.
Secondo la Confederazione italiana agricoltori è dunque fondamentale recuperare e rafforzare la gestione e la manutenzione delle foreste, anche perché queste costituiscono una delle principali risorse per lo sviluppo delle aree rurali e montane e sono fonti straordinarie non soltanto di ossigeno, ma di occupazione, reddito e materie prime rinnovabili.
Se è positivo l'aumento del patrimonio forestale italiano, permane comunque il grave problema del consumo di suolo. Come ha sottolineato il ministro delle Politiche agricole e forestali Mario Catania, infatti, stiamo consumando suolo destinato all'agricoltura “con ritmi incompatibili per un paese che abbia cura di sé e delle generazioni future”.
Il ministro dell'Agricoltura ha ricordato che, oltre alla regressione della superficie agricola, pari a circa 12 milioni di ettari, un altro terzo del territorio italiano è sottratto alla natura e all'agricoltura dall'urbanizzazione e dalle infrastrutture.
A.P.


mercoledì 18 aprile 2012

California: Falda acquifera scomparsa senza una spiegazione

CALIFORNIA - Stephen Lupo pensa che qualcosa di strano sta accadendo nella parte orientale della contea di Shasta che sta prosciugando i pozzi d'acqua e magari anche provocando doline.
Un geologo marino in pensione dell'US Geological Survey, Wolf ha detto di aver visto già ciò che sta accadendo nella parte orientale della contea di Shasta.

Dopo il terremoto del 1989 a Loma Prieta,i livelli d'acqua e nella zona del terremoto sono scesi in modo significativo, ha detto.
Dopo il terremoto di magnitudo 6,9 nelle montagne di Santa Cruz, Wolf ha scritto un documento per l' USGS sugli effetti del sisma che aveva sulla superficie e sottoterra.
"La correlazione è lì. Il comportamento è identico ", ha detto Wolf, che ha vissuto nella piccola orientale Shasta County,comunità di Cassel dal 2001.
Nel mese di ottobre, 131 terremoti hanno colpito la zona Lassen Peak.
La maggior parte erano meno di 2.0 in grandezza.
Ma da allora la falda acquifera è scesa in modo significativo, ha detto Wolf.
Pete Amos ha detto che la sua pompa era stata sommersa di 40 metri per 24 anni,ma un paio di mesi fa ha finito l'acqua.
Quando l'azienda delle pompe ha misurato il suo livello d'acqua,questo era sceso a 54 piedi, ha detto.
"Non abbiamo mai avuto un problema d'acqua prima.
Non abbiamo mai pensato alla falda che scendeva" ha detto Amos.
Terry Briggs, Fall River Mills, ha detto che quello che sta succedendo a Cassel è insolito.
Ha detto che il calo della falda nella parte orientale della contea di Shasta è la più drammatica che ha visto negli ultimi 10 o 15 anni.
"Si muove sempre su e giù per un po", ha dichiarato Briggs.
Da gennaio, ha dovuto aiutare i proprietari le cui tabelle delle acque sono scese al di sotto delle loro pompe.
Briggs ha detto che non è sicuro perché il livello dell'acqua sia in calo.
L'attività sismica può influenzare i pozzi.
Livelli di precipitazioni interessano anche il livello dell'acqua, ha detto.
E Cassel, come il resto dello stato nord, ha attraversato un inverno asciutto.
Lupo ha detto che l'attività sismica provoca ulteriori fratture della roccia, il terreno vulcanico, permette all'acqua di defluire più in profondità della Terra.
Ogni volta che un piccolo terremoto scuote l'area intorno Lassen Peak, il suo gabinetto si riempie di acqua sporca, ha detto.
I funzionari del USGS hanno detto che sono restii a tracciare una correlazione tra i terremoti e il calo del livello dell'acqua a Cassel.
Ma Ingebritsen ha detto che i terremoti erano troppo lontani per causare la discesa della falda acquifera nella zona di Cassel.
Un terremoto di magnitudo 3,0 può influire sui livelli di falda in un'area di circa 6 miglia, un terremoto di magnitudo 4,0 interesserebbe aree sotterranee al massimo di circa 18 chilometri di distanza, e un terremoto di magnitudo 5,0 interesserebbe pozzi in un raggio di 62 miglia.
Lo sciame di terremoti che ha colpito l'area del picco Lassen lo scorso autunno erano troppo piccoli per essere la causa di problemi nella zona di Cassel, circa 45 miglia di distanza, ha detto.
Qualunque cosa ha causato la discesa della falda freatica, Wolf pensa che i proprietari di abitazione nella zona dovranno imparare una lezione da essa e forare i loro pozzi d'acqua in profondità per evitare i problemi che i residenti stanno vedendo quest'anno.
Egli pensa che l'attività sismica può anche essere correlata a problemi del suolo della zona, tra cui una voragine che si è sviluppata il 14 marzo a fianco di uno stagno di un azienda del Pacific Gas and Electric Co.
Vedi articolo correlato: California 200mt. di spiaggia scomparsi
 http://shivio-news.blogspot.it/2012/04/california-200-metri-di-spiaggia.html

Fonte: http://theextinctionprotocol.wordpress.com/2012/04/16/underground-water-in-shasta-county-california-mysteriously-disappears/

La nascita della Meteorologia scientifica

Non è facile stabilire una data che segni la nascita di una disciplina così vasta ed importante come la meteorologia.
Sicuramente l'opera di Galileo Galilei e dei suoi discepoli mutò in modo radicale anche gli studi sui fenomeni atmosferici, tradizionalmente trattati come sterile commento ai testi aristotelici o come semplice raccolta di dati osservativi. Lo scienziato italiano, con le sue osservazioni presso la corte medicea di Firenze, diede grande impulso alla moderna meteorologia, intesa come scienza che si occupa dell'atmosfera terrestre e dei fenomeni che in essa avvengono.
Altro elemento di estrema importanza fu l'esperimento di Evangelista Torricelli, eseguito nel 1644, il quale dimostrò l'esistenza del vuoto, inaugurando un intenso periodo di ricerche barometriche culminanti con gli studi di Giovanni Alfonso Borelli sulle connessioni fra variazioni barometriche e clima. L'esperimento portò all'invenzione del barometro, uno dei principali strumenti meteorologici.
Agli inizi dell'Ottocento un importante centro di studi meteorologici era rappresentato dall'Osservatorio Ximeniano, dove dal 1813 le osservazioni meteorologiche non furono più irregolari e subalterne rispetto alle osservazioni astronomiche. In quella data l'allora direttore Giovanni Inghirami attivò infatti un Osservatorio meteorologico a tutt'oggi operativo.
Ma la svolta decisiva per la creazione di un servizio meteorologico internazionale efficiente arrivò nel 1854. Durante la guerra di Crimea. Il 14 novembre, una violenta tempesta a Balaklava, nel Mar Nero, fece colare a picco 41 navi di Francia, Inghilterra, Piemonte e Turchia, alleate contro la Russia. Questo disastro fece prendere coscienza dell'utilità di un sistema di avvisi di tempesta, e portò alla creazione di una rete meteorologica in Francia. Quell’anno infatti, Jean Joseph Urbain Le Verrier, considerato il padre della meteorologia moderna, venne chiamato dal ministro francese della Guerra a determinare le cause del fenomeno. Il risultato della sua collaborazione fu che, se fossero state disponibili le osservazioni meteorologiche sull’intera regione, sarebbe stato possibile prevedere la tempesta, evitando così il disastro sia dal punto di vista umano che da quello bellico.
Tuttavia si dovette aspettare un altro contributo di sangue per dare forza al suo progetto.
Il 14 febbraio 1855, la fregata di prima classe Semillante, armata di 60 cannoni, partì dal porto di Tolone con destinazione Odessa, in Crimea, per portare aiuti all'esercito francese impegnato nella furiosa guerra.
La mattina del 15 febbraio l'imbarcazione fu sorpresa da una tempesta mentre tentava di attraversare le Bocche di Bonifacio e si schiantò sugli scogli ad ovest dell'isola di Lavezzi tra la Corsica e la Sardegna. Nel naufragio perirono quasi 700 uomini: 560 corpi riposano nei due cimiteri sull'isola di Lavezzi, mentre gli altri non vennero mai ritrovati.
Il giorno dopo, 16 febbraio del 1855, nacque il Servizio Meteorologico Francese, seguito, in brevissimo tempo, dalla nascita dei vari “Servizi” in tutti gli altri Stati.

fonte: http://www.meteoweb.eu/

Il freddo della Siberia


La storia ci insegna che è la Russia la nazione abituata al freddo maggiore. Durante la campagna di Russia al tempo di Napoleone, il forte freddo che attanagliava la città è stato decisivo per le sorti della guerra. La popolazione russa, abituata al freddo, resistette bene alle basse temperature, mentre i francesi, non abituati, morirono a migliaia e Napoleone dovette ritirarsi, sconfitto dal “Generale inverno”.
Anche in tempi più recenti in Russia si sono avute delle annate particolarmente fredde, che hanno causato delle carestie rimaste tristemente famose nella storia per degli episodi di fame, sui quali non ci soffermeremo, per rispetto delle molte persone che sono morte. Tra le più gravi quella registrata in tutta la Russia nei due inverni tra il 1921 e il 1923, la cosiddetta “Holodomor” che ha colpito l’Ucraina nel 1932-33 e quella che permise ai russi di resistere ai tedeschi durante l'Assedio di Leningrado del 1941, quando il “Generale inverno” fu nuovamente un elemento fondamentale nelle battaglie vinte dai russi.
Tuttavia ciò è ancora poco se vogliamo prendere in considerazione i valori record del freddo. In tal caso dobbiamo spostarci nella Siberia orientale, dove esiste una regione che è stata definita “anecumenica”, cioè impossibilitata a ospitare forme permanenti di vita, un vero e proprio “polo del freddo”, a causa della estrema continentalità della zona. Nonostante ciò, in quella regione sono sorte le due città di Oimekon e Verkhoyansk dove, nel 1933, il termometro è sceso fino a -67,8°C, la temperatura più bassa registrata in un luogo abitato nel nostro pianeta.
Esistono infatti altre città situate ad una latitudine a nord di queste due, eppure hanno temperature, sia medie che estreme, ben più alte di esse.
Il motivo per cui quella regione oggi è abitata è semplice: da quando è avvenuta la scoperta di numerose miniere di oro, uranio ed altri metalli preziosi nel vasto bacino della Yakuzia, un vero e proprio arabesco di montagne perennemente innevate alte circa tremila metri, il deposto regime sovietico ha installato proprio in quella zona numerosi “Gulag”, quei campi di lavoro dove venivano deportati i prigionieri politici, che in tal modo hanno permesso lo sfruttamento dei tesori nascosti nelle viscere della Terra. Poi, a poco a poco, attorno ai campi di lavoro sono sorte delle abitazioni dove le condizioni di vita sono state rese leggermente più umane e adesso, in quella zona, sono sorte delle piccole città.
Se fino ad ora abbiamo parlato di condizioni estreme, accenniamo adesso ad una grande città, dove le temperature scendono anche sotto i 30°C eppure la vita è frenetica, del tutto simile alle più conosciute città occidentali.
Mosca è una città molto simile per condizioni climatiche alle altre capitali del Nord Europa. Il record del freddo si registrò nel 1940, il 17 gennaio, nel pieno della "grande guerra", quando si arrivo a 42.2 gradi sotto zero.
In generale le temperature scendono sotto i 25 gradi sotto zero solo pochi giorni l’anno. Tuttavia la città è attrezzata per superare anche i -30°C.
Eppure, quando sulla via Gorkij il mercurio rosso del grande termometro murale scende pericolosamente verso il basso, la situazione è d'emergenza. I bambini non vanno a scuola. Gli ospedali sono in allarme, i giornali non parlano d'altro. I pediatri hanno consegna di fare solo visite a domicilio per evitare che i piccoli, magari per un raffreddore, si prendano la polmonite andando dal medico. Muoversi è un problema.
Molti filobus e, a volte, anche i tram rimangono in panne nelle strade e, in tali casi, l’attesa restando in piedi davanti alla fermata, per la maggior parte della gente può essere un problema.
In tali casi anche prendere un taxi può essere difficile. Chi, in uno sprazzo di genialità, ha pensato di appostarsi all'uscita della più vicina mensa dei tassisti, per bloccarne uno subito dopo il pranzo e farsi portare all'indirizzo desiderato, corre il rischio di serie delusioni. Se il tassista ha perso troppo tempo per mangiare, l'auto si è raffreddata irrimediabilmente e non si mette più in moto in alcun modo.
Negli inverni più freddi, a Mosca le macchine private non possono stare tutta la notte all'aperto nei cortili! La mattina dopo diventerebbero delle vere e proprie scatole di ghiaccio.

Terremoti e Vulcani preoccupano gli scienziati

La Terra trema troppo e rischia il collasso?
“Qualcosa non va! Ci sono terremoti troppi forti “questo è quanto afferma un sismologo romeno molto famoso, Gheorghe Marmureanu, che trova l’ultimo terremoto indonesiano molto insolito.La serie di scosse (8.6 e 8.2 sulla scala Richter) che hanno scosso l’Indonesia in questi giorni e altri tre terremoti Poche ore dopo, nel Messico (7, 6.9 e 6.2 sulla scala Richter). Poi altri due terremoti minori si sono verificati in Romania – magnitudo 3.5 sotto il ripiano del Mar Nero e magnitudine 3,5 a Vrancea.“Un evento straordinario che non può essere spiegato dalla scienza”Secondo Marmureanu, non vi è alcuna relazione tra i terremoti che hanno scosso il pianeta negli ultimi giorni, ma quello che è successo in Indonesia è arrivato in maniera imprevista, non può essere spiegato dalla scienza. “Le statistiche mostrano che, in questa regione dell’Asia, c’è un grande terremoto ogni 500 anni, circa. Tuttavia, dal 2004, ci sono stati già tre terremoti con magnitudo superiore a 8, e questo è fuori dalle statistiche sismologiche.
E' IN ATTO UN TERREMOTO GLOBALE
Un disturbo sismico globale viene registrato dalla rete di monitoraggio dell'USGS, l'istituto di sorveglianza geologica degli Stati Uniti, il pianeta nelle ultime 24 ore e' stato investito da uno sciame di potenti terremoti che hanno colpito a macchia di leopardo lungo le maggiori linee di faglia della Terra.I geologi ammettono di essere sconcertati dallo slittamento delle faglie avvenute nel fondale marino di Sumatra, uno spostamento laterale che ha scatenato l'imponente sisma di magnitudo 8, 9 che ha procurato un effetto domino che si sta riverberando ancora in questo momento.Le zone a maggiore rischio sismico devono stare in allerta! in particolare lungo le coste del Messico, California, Giappone, Cile, Peru', Nuova Zelanda, Indonesia.

Terremoti: si pensa al Big One
Terremoti in Messico ed in Malesia, nuovi pericoli di tsunami. E intanto in Giappone la terra continua a tremare con scosse di “assestamento” del sesto grado della scala Richter ed oltre.
Tutti pensiamo subito al “Big One” scientificamente previsto da tempo ed abbiamo paura.
La crosta terrestre, pur se costituita da rocce molto dure, è formata dall’unione di numerose “zolle”, ognuna vasta quanto un continente, separate tra loro e con la possibilità di scorrere lentamente le une verso le altre. Ciò a causa delle enormi quantità di energia generate dalla forza centrifuga, dovuta al movimento di rotazione della Terra stessa ed alle reazioni chimiche che avvengono nel nucleo terrestre, che si trova in uno stato fluido a causa della sua altissima temperature, dell’ordine di qualche migliaio di gradi. Le zone che separano una zolla dall’altra, sono soggette a delle “faglie”, ossia delle linee di frattura in cui le due zolle adiacenti scorrono orizzontalmente o tendono a sovrapporsi una sull’altra.

La più nota tra queste faglie è quella detta di “Sant’Andrea”, che si estende per oltre 1300 km attraverso la California, tra la placca nordamericana e la placca pacifica. Essa è famosa per i devastanti terremoti che si sono verificati nelle sue immediate vicinanze. Ne sono esempi recenti il terremoto di Fort Tejon (poco a nord di Los Angeles) nel 1857, di magnitudo 8, e il terremoto di San Francisco, nel 1906, di magnitudo 8,3.
La faglia fu individuata per la prima volta nel 1895 da Andrew Lawson, professore di Geologia dell’Università di Berkeley, che la chiamò così perché partiva da un piccolo lago, la Laguna de San Andreas, situato su una valle formata proprio dalla faglia a sud di San Francisco. Dopo il terremoto di San Francisco, Lawson scoprì anche che la faglia di Sant’Andrea è tesa in particolare nella California meridionale.
Questo terremoto potrebbe scatenarsi come conseguenza dell’elevato accumulo di energia nella faglia e determinerebbe il distacco dalla terraferma di una enorme striscia di territorio che inizia con la penisola di California, continua sul “Salton Sea”, passa a ridosso della vasta area metropolitana di Los Angeles, attraversa la cittadina di Parkfield, che è uno dei luoghi più monitorati per lo studio dei terremoti e si conclude nella baia di San Francisco. Nella evenienza in cui si verificasse questo terremoto, entrambi queste due metropoli sarebbero messe in forte pericolo dal Big One.
VULCANI IRREQUIETI
Popocatépetl, il vulcano che svetta come una sentinella ai margini sud-est della capitale del Messico, si è risvegliato ancora una volta, registrando nelle sole ultime 24 ore 14 esalazioni accompagnate da emissioni di vapore acqueo e gas, secondo il Centro Nazionale per la prevenzione dei disastri (Cenapred).
Anche i vulcani del Costa Rica nel frattempo stanno dando segni di aumento delle attività.
Il vulcano attivo più settentrionale della Russia sta sfornando ceneri fino ad un'altezza di 9.500 metri nell'Estremo Oriente del Kamchatka. Il vulcano Shiveluch, alto 3283 metri.
Una nuova fase eruttiva, la sesta dall’inizio dell’anno, è in corso sull’Etna con l’emissione, dal nuovo cratere di Sud-Est, di fontane di lava e cenere.
Le autorità colombiane hanno dichiarato un allarme rosso nelle aree del vulcano Nevado del Ruiz, neLa preoccupazione in Colombia per lo stato del vulcano Nevado del Ruiz in Colombia sembra stia continuando a crescere. INGEOMINAS, istituto geologico colombiano, ha pubblicato un "bollettino speciale" elevando lo stato di allerta al Nevado del Ruiz al livello arancio lla Colombia
centrale, in seguito alle crescenti preoccupazioni di un'eruzione imminente.
Il Vulcano Batu Tara nel Mar di Sunda, al largo dell'isola di Flores in Indonesia, ha avuto un eruzione di cenere più grande del solito negli ultimi giorni, che ha innescato un allarme presso il VL'Ufficio Nazionale di Emergenza del Cile ha dichiarato l’allarme giallo per le comunità vicine al vulcano Llaima, a causa di un graduale aumento della sismicità del massiccio negli ultimi 15 giorni. "E' una pentola a pressione", ha descritto ieri il governatore della provincia cilena di Cautín.AAC di Darwin.
Un notevole aumento dell'attività sismica a Soufriere Hills ha portato alla chiusura della zona Zona C nei pressi del vulcano Montserrat nei Caraibi.
Presso il vulcano Sakurajima nel sud di Kyushu, in Giappone, stanno avvenendo grandi insolite eruzioni. Nei giorni scorsi, diverse esplosioni vulcaniane hanno espulso grandi quantità di bombe laL’osservatorio per il monitoraggio per il rischio vulcanico dell’Alaska ha sollevato il livello di allerta del vulcano Iliamna (3053 m s.l.m.), a sud-ovest di Anchorage, dopo un aumento sostenuto dell’attività sismica nel corso degli ultimi tre mesi.viche, alcuni di 50 cm di diametro, lanciate fino a 2 km di distanza.
Il VAAC di Washington ha riferito la presenza di una colonna di cenere prodotta dal vulcano Agrigan, presso le Isole Marianne.
Il Monte Kanlaon, un vulcano attivo delle Filippine, è stato dichiarato temporaneamente chiuso agli alpinisti, dopo che delle grandi crepe causate dal violento terremoto di lunedì, di magnitudo 6,9, sono state osservate presso il cratere e sulle superfici adiacenti al vulcano.
Il vulcano Tungurahua è esploso di nuovo, causando problemi nell’ambiente circostante, in Ecuador.
Questi son soltanto alcuni degli ultimi avvenimenti di una lista infinita.

Shivio

martedì 17 aprile 2012

Kamchatka: potente eruzione del vulcano Shiveluch

Il vulcano attivo più settentrionale della Russia sta sfornando ceneri fino ad un'altezza di 9.500 metri nell'Estremo Oriente del Kamchatka. Il vulcano Shiveluch, alto 3283 metri, ha incrementato la sua attività nel maggio 2009 e periodicamente sputa cenere da tre a dieci chilometri nei cieli.
Una potente eruzione di cenere ha avuto luogo il 16 Aprile 2012 alle 05,59 ora locale.
Il funzionario del KVERT ha detto che la colonna di cenere poteva essere vista chiaramente da una distanza di 40 chilometri, e che si sta diffondendo a est. E' l'eruzione più potente di quest'anno secondo l'esperto. Secondo gli scienziati, l'attività vulcanica negli ultimi due-tre anni ha modificato significativamente il profilo del vulcano con il cratere aumentato del 50% e le pendici diventate molto più ripide rispetto a prima. Anche se l'eruzione in corso non costituisce una minaccia immediata agli insediamenti vicini, le ricadute di cenere che ne derivano possono essere pericolose per la salute e l'ambiente. Le nubi di cenere vulcanica potrebbero anche costituire una minaccia per il traffico aereo perché le minuscole particelle possono causare problemi alle turbine dei motori degli aeromobili.

VIDEO DELL'ERUZIONE DEL 2009


fonte: http://en.ria.ru/russia/20120417/172867616.html

lunedì 16 aprile 2012

CALIFORNIA: 200 Metri di spiaggia scomparsi sprofondati in una notte

UN EPISODIO INCREDIBILE HA INTERESSATO QUALCHE SETTIMANA FA' LA CALIFORNIA
La notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo, la spiaggia di Los Frailes, nel sud della Baja California, in Messico: oltre 200 metri di spiaggia sono sprofondati in mare a oltre 100 metri di profondità! Il tutto è successo all’improvviso, nella notte, in quanto al tramonto della sera prima la spiaggia è stata com’era sempre stata mentre poi all’alba i pescatori e i residenti locali si sono accorti dell’incredibile accaduto, che da settimane ha mobilitato esperti di tutto il mondo nella zona.


Sono scomparse circa 13.000 tonnellate di sabbia, un fenomeno chiamato “cascata di sabbia” che è allo studio degli scienziati.Il tutto è accaduto nella zona protetta di Cabo Pulmo National Park, dove d’estate ci sono migliaia di bagnanti e se fosse accaduto in quei momenti, sarebbe stata una tragedia.La cosa più incredibile, è che il “collasso” è accaduto anche sott’acqua e che a pochissimi metri dalla battigia la profondità del mare è diventata di 140 metri in una sola notte!I turisti sono avvertiti del rischio e in tutte le spiagge intorno a Los Frailes sono stati installati dei cartelli che invitano chiunque a non andare in spiaggia, che è comunque transennata.Qualcuno ha associato questo fenomeno a una serie di piccole scosse sismiche verificatesi nella zona proprio in quella notte, ma su quest’aspetto gli esperti stanno ancora facendo studi e analisi per capire se è possibile che i terremoti abbiano provocato quest’evento, oppure se sia stato lo sprofondamento, dovuto a chissà quale altra causa, a determinare lievi movimenti tellurici.E’ comunque stata esclusa ogni pista di natura “antropica”, e tutti sono convinti si tratti di un fenomeno naturale.Un vero e proprio mistero.

Peppe Caridi
fonte : http://www.meteoweb.eu/

Il posto più silenzioso del mondo, dove nessuno ha mai resistito più di 45 minuti

Nella «camera anecoica» spessa tre metri i rumori sono a -9,4 decibel.
L'esperienza extrasensoriale è quasi insopportabile.
SHHH! - Chi non vorrebbe immergersi nel silenzio più assoluto, anche solo per pochi minuti? Sarebbe fantastico. Ebbene, esiste un luogo. La società del Minnesota Orfield Laboratories ha creato una «camera anecoica» al 99,99% fonoassorbente. Tanto da valerle una menzione nel Guinness dei Primati. Ma come è fatto il «posto più silenzioso al mondo?» La stanza con delle mura molto spesse e delle speciali costruzioni in fibra di vetro, acciaio e 30 centimentri di calcestruzzo, accende la sensazione di trovarsi completamente isolati dal mondo. Lo spessore isolante misura 3,3 metri. L'ingresso si trova dietro due grosse porte corazzate per caveau, mentre il pavimento cede come una sorta di trampolino, in modo da non produrre alcun suono mentre si entra. Nessuna vibrazione, scricchiolio o fruscio. Se una normale conversazione misura un volume di circa 60 decibel - e in una stanza da letto è attorno ai 30 - all'interno del locale «più silenzioso al mondo» c'è una rumorosità di fondo di -9,4dB.
EXTRASENSORIALE - Qui, però, il silenzio non è affatto d’oro. Anzi, diventa quasi insopportabile. E può portare allo squilibrio mentale. Soprattutto se si spengono anche le luci, così da eliminare anche l’ultimo dei rumori. I volontari che entrano nella stanza (dal 2004 il luogo più silenzioso della Terra), dopo un po’ di tempo si sentono male, ha spiegato al britannico Mail, Steven Orfield, fondatore e presidente della società. «Le persone si orientano normalmente col suono quando si muovono. Tuttavia, questa camera anecoica è priva di tutte queste informazioni». L’esperienza extrasensoriale può risultare disorientante e inquietante. «Tanto più è silenziosa la stanza, quanto più saranno le cose che senti», sottolinea giustamente Orfield. Come per esempio il proprio battito cardiaco, la respirazione o lo stomaco che gorgoglia. Insomma, qui si diventa l'unica fonte di rumore. Nessuna persona è riuscita a resistere per più di tre quarti d’ora.
BOB DYLAN E CELLULARI - La stanza viene usata da diverse società per testare l'acustica dei suoni su prodotti prima di lanciarli sul mercato: valvole cardiache; cellulari, apparecchi per le auto; lavatrici; moto. Anche la Nasa sottopone i propri astronauti a dei test dentro queste quattro mura e medici e ricercatori per studi clinici sulla sordità. Ma in questo edificio è stato inciso pure l'album Blood on the Tracks di Bob Dylan.

Elmar Burchia


domenica 15 aprile 2012

Animali: il gatto soffre? Ecco dieci segreti per capirlo


(AGI) - New York, 14 apr. - I gatti tendono a mascherare il dolore rendendo difficile la comprensione di un'eventuale malattia. "Non bisogna credere che se non manifestano dolore apertamente non soffrano, non e' quello l'indizio per capire se un gatto ha una patologia", ha spiegato all'Huffington Post Mary Fuller, veterinaria. "Quello che conta - ha continuato - e' notare i cambiamenti nel comportamento o qualcosa di bizzarro che interferisce con le solite abitudini del gatto. Ad esempio, se ha l'artrite puo' zoppicare o meno, non e' detto.
Ma se smette di saltare da un letto a un mobile, potrebbe essere un segnale di sofferenza". La Fuller stabilisce dieci regole per essere certi che il proprio gatto e' in perfetta salute, sviando i suoi tentativi di dissimulare il malessere.
1- la mancanza di interesse verso l'igiene personale,
2- la riduzione dell'attivita',
3- un calo di interazione con la famiglia,
4- la tendenza eccessiva a nascondersi,
5- la mancanza di appetito e la perdita di peso,
6- l'aggressivita' o il miagolio quando qualcuno prova a fare una carezza,
7- se il gatto fa i suoi bisogni fuori dalla lettiera,
8- fa strani e crescenti vocalizzi,
9- se affanna o ha un battito del cuore troppo accelerato,
10- il campanello d'allarme deve suonare quando ha le pupille dilatate.

 Tutti piccoli accorgimenti che possono aiutarci a intercettare un possibile malessere del gatto".

fonte: http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201204141525-ipp-rt10067-animali_il_gatto_soffre_ecco_dieci_segreti_per_capirlo

Il ciclone Lucy allontana la siccità dall'Italia

Agricoltori felici per le piogge portate dal ciclone mediterraneo Lucy anche se preoccupati per l’abbassamento delle temperature. Dopo un marzo secco e caldo arrivano le piogge nei campi a dare refrigerio sopratutto alla Toscana che qualche settimana fa lanciò l’allarme per la persistente siccità. Anche nel resto d’Europa la siccità continua a attanagliare Francia, Spagna. Portogallo e Regno Unito che hanno le riserve d’acqua al lumicino.


D’altronde l’Isac-CNR (Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima) conferma in un comunicato stampa che lo scorso mese di marzo, solitamente piovoso, è stato insolitamente caldo e secco:
Il mese appena concluso è risultato in Italia il terzo marzo più caldo dal 1800 ad oggi, con un anomalia di +2.3 gradi sopra la media del periodo di riferimento 1971-2000, dopo il 1994 e il 2001 (rispettivamente +2.6 e +3.2°C). L’ anomalia è stata più pronunciata al nord, dove si è registrato un +3.2°C che colloca marzo 2012 al primo posto, insieme con il 1994. Oltre che dalle elevate temperature, il mese è stato caratterizzato anche da precipitazioni molto scarse, che hanno fatto registrare un deficit del -52% rispetto alla media del periodo di riferimento, ponendolo al 25esimo posto nella graduatoria dei marzo più secchi di sempre.
fonte:  http://www.ecoblog.it/

sabato 14 aprile 2012

Il mistero del «monolite» su Marte

Nero come il blocco di pietra di «2001 Odissea nello spazio». Le teorie degli ufologi. Le spiegazioni della Nasa.
La roccia misura diversi metri d’altezza, è rettangolare e somiglia al leggendario monolite nero di2001 Odissea nello spazio. Lo strano reperto – ripreso su Marte da una distanza di circa 260 chilometri – è stato scovato da astronomi dilettanti nelle foto ravvicinate del pianeta rosso, scattate qualche anno fa da HiRise, il sensore ottico della Nasa. È la prova dell’esistenza di un’antica civiltà marziana? Eretto dagli alieni per chissà quali ragioni? La risposta dell’agenzia spaziale pare molto più semplice.
SPIEGAZIONE - Continua la serie di «misteri» riguardanti le foto scattate dalla telecamera ad alta risoluzione montata sulla sonda Mars Reconnaissance Orbiter. Sono decisamente intriganti, in realtà pubblicate già tre anni fa su internet dal portale Lunar Explorer Italia. L’oggetto, a quanto pare, perfettamente rettangolare, ricorda tanto i monoliti piantati sulla terra e sulla Luna nel film di Stanley Kubrick. Soprattutto sul web vengono imbastite con un certa frequenza le teorie più stravaganti, ogni volta con nuove affermazioni sensazionalistiche. La natura «artificiale» dell’oggetto osservato avrebbe però una spiegazione molto terrena. Ne parla il sitoLiveScience, che cita Jonathon Hill del Mars Space Flight presso l’Arizona State University. Il ricercatore, che per l’agenzia spaziale esamina le foto di pianeti sconosciuti, spiega: l’oggetto in questione è solo un grosso sasso. La sua vicinanza a un dirupo sembra infatti suggerire che si tratti di un pezzo di roccia che si è staccato ed è poi rotolato fino alla posizione attuale. Inoltre, sottolinea Hill, non è nemmeno del tutto rettangolare.
MONOLITE - Lo scienziato sottolinea che la risoluzione della fotocamera (da 40 milioni di dollari, ndr) è troppo bassa per rivelare i dettagli di una roccia di medie dimensioni come questa. «L’oggetto tende a essere rettangolare proprio perché i pixel dell’immagine sono quadrati». Come se non bastasse, la dimensione sarebbe distorta: la presunta altezza del monolite pare esagerata nella foto a causa della posizione del sole. Lo scatto è stato infatti realizzato con il sole molto basso, vicino all’orizzonte. Di conseguenza, il masso getta un’ombra particolarmente lunga. Ciononostante, «complottisti», ufologi o sedicenti esperti, non hanno del tutto torto a definirlo un monolite. La parola arriva dal greco e significa proprio «singola pietra».

Elmar Burchia
fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_aprile_13/bruchia-il-mistero-del-monolite-su-marte_159df9ce-8558-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml

martedì 10 aprile 2012

L'Islanda trema

Diversi vulcani nei giorni scorsi hanno manifestato segnali di attività sismica.
Il vulcano Hamarinn ha avuto la sua prima eruzione nel luglio 2011.
Questa eruzione era piccola e ha iniziato senza nemmeno un colpo di attività sismica. Ha creato un inondazione nel ghiacciaio senza alcun danno.
Ma ha riempito un lago artificiale che viene utilizzato per la produzione di energia in questo settore.
Questa eruzione fu breve, durò solo per circa 24 ore, forse anche meno.
Questa zona del vulcano Hamarinn ha avuto uno sciame di terremoti.
Ma questo non vuol dire che sta per eruttare di nuovo.
Ma mostra anche che l'attività corrente nel vulcano Hamarinn non è finita.
Anche il Kverkfjöll ha mostrato segni di inquietudine.
Il vulcano Kverkfjöll ha messo in guardia di una possibile eruzione da qualche tempo.
I terremoti sono in aumento nel vulcano Kverkfjöll.
La maggior parte del tempo ci sono stati solo sciami piccoli di terremoto
Non ci sono altri cambiamenti finora notati.
Ma questo è a differenza di quanto sta avvenendo nel vulcano Askja nelle ultime settimane.
Anche il vulcano preistorico è attivo.
Il vulcano Tungnafellsjökull, che si trova immediatamente NW della calotta del Vatnajökull, contiene due caldere.
Una è in gran parte occupato dal ghiacciaio Tungnafellsjökull, e l'altra libero dai ghiacci situata a SE composta da lava riolitica del Pleistocene.
Il vulcano Tungnafellsjökull è in gran parte di età Pleistocene,ma fessure sul fianco postglaciali sul lato NE hanno prodotto basalti giovani.
Recentemente gli sciami sismici dopo quelli già registrati hanno continuato a scarsa profondità.
Questo sciame sismico è interessante, in quanto è iniziato con pochi terremoti alla profondità di circa 10 km.
Ciò suggerisce che il magma potrebbe essere in spinta fino al vulcano.
Questo almeno significa che l'eruzione stà per cominciare ora.
Ma se questo progresso continua,potrebbe finire con una eruzione di un giorno.
Ma quando e quanto grande è impossibile sapere al momento attuale. per il momento i terremoti hanno smesso.

Fonte: http://www.jonfr.com/volcano/

lunedì 9 aprile 2012

Le sei bufale sulla fine del mondo

Ne abbiamo lette di tutti i colori sulla fantomatica fine del mondo che ci attende questo 2012. E ancora tante dovremo aspettarcene durante questi mesi che ci dividono dall’ora X. Basta scivolare tra gli infiniti link sul web per scoprire quante storie è possibile reperire, tra teorie serie e semiserie, ipotesi ma anche smentite scientifiche.
Ma veniamo al punto. Abbiamo scoperto che in realtà il calendario Maya non profetizzerebbe una fine bensì un principio, ovvero l'inizio di un nuovo ciclo. Dopotutto, perché stupirci? Se per il popolo ebraico siamo nel 5769 e per gli islamici nel 1430, cosa comporta al resto del mondo se il 21 dicembre 2012 cambierà qualcosa in un calendario ormai appartenete al passato?
Eppure c'è chi profetizza blocco e inversione della rotazione terrestre a causa della diminuzione di campo magnetico, l'imbattersi del pianeta Nibiru con il nostro pianeta, allineamento galattico del Sole e così via. Tuttavia, analizziamo una per una queste possibili ‘bufale’ e riflettiamoci per un attimo sopra.

1. Inversione dei poli magnetici
Il rallentamento della rotazione terrestre è un fattore reale e costante da milioni di anni. Questo a causa dell'attrito delle maree causate dai cicli lunari. Inoltre, le inversioni magnetiche impiegano qualche migliaio di anni per compiersi. L'ultima si calcola sia avvenuta 780 mila anni fa e la prossima non è possibile stimarla. Sono cambiamenti che si verificano in centinaia di migliaia di anni e sono decisamente lenti e graduali. Dunque, i Maya non ne erano di certo al corrente!
2. Nibiru, ovvero il Pianeta X
Che lo si chiami in un modo o nell'altro, questo pianeta incute timore ai più. Si tratterebbe di una massa che secondo alcuni graviterebbe attorno al Sole in un'orbita di 3.600 anni. Che, naturalmente, scadranno in questo 2012. Il ritorno del pianeta Nibiru potrebbe causare indicibili catastrofi a causa dello sconvolgimento delle forze gravitazionali dei vari pianeti del sistema solare. Ad ogni modo, ricordiamo che le fonti di tale presenza nell'universo risalirebbe ai Sumeri che, per quanto fossero avanzati nei calcoli astronomici, ancora ignoravano il fatto che fosse la Terra a girare attorno al Sole e non viceversa!
3. Allineamento galatticoPer chi non lo sapesse, si tratta dell’allineamento del Sole, nel giorno del solstizio di dicembre, con il piano equatoriale della Via Lattea. Occorre precisare che ogni solstizio invernale il Sole è sempre allineato verso il centro della galassia. E pare che nel periodo compreso tra il 1980 e il 2016, questo allineamento coincida perfettamente con l'equatore della galassia. Tale fenomeno ha avuto il suo culmine nel 1998. E, ovviamente, siamo ancora qui a riproporre il problema!
4. La fine del mondo secondo i Maya
Come già accennato, il 21 dicembre 2012 sarà solo la fine di un ciclo. Poniamo il caso di essere tutti diretti discendenti della civiltà Maya, dovremmo quel giorno festeggiare il nostro Capodanno. E ritrovarci un minuto dopo nell'anno 13.0.0.0.0. A quanto pare nulla di così apocalittico. Se i diretti interessati, ossia i Maya, non pensavano minimamente ad una fine, perché farlo noi?
5. Il Sole e le macchie solari
Quella delle macchie solari è forse, fra tutte, la reale minaccia. Le macchie solari altro non sono che regioni della superficie del Sole con una temperatura minore dell'ambiente circostante, ma con una forte attività magnetica. Ed è anche a queste macchie che si imputa la causa del riscaldamento globale del pianeta. Collegate al ciclo di 11 anni del Sole, si attende per quest'anno e per il prossimo un picco delle macchie. Questo potrebbe causare problemi ai satelliti e alle comunicazioni ad alta frequenza nelle regioni polari. E già alcuni assaggi ne abbiamo avuti in questi giorni poiché sono state numerose le tempeste solari che hanno avuto luogo.
6. La profezia Maya
Alla luce di tutto ciò, c'è da chiedersi cosa effettivamente avessero profetizzato i Maya per questo 2012. In realtà nulla, non essendoci testimonianze al riguardo. Tuttavia, ci sono delle profezie che dipingerebbero scenari apocalittici. In esse si ipotizza la distruzione del pianeta a causa di un diluvio che, come ben sappiamo, in molte culture è lo scenario più temuto.
Ecco, forse al diluvio non ci avevamo ancora pensato!

Federica Vitale.


giovedì 5 aprile 2012

Ghiacciai in avanzata in tutto il mondo


E se quando osserviamo alla televisione il classico crollo di una piattaforma di ghiaccio in mare non stessimo osservando gli effetti del Rioscaldamento Globale bensì il fenomeno di avanzamento dei ghiacciai?
La formazione di iceberg in Antartide, ma anche nei mari che circondano il Polo Nord, è un evento assai comune e per nulla eccezionale. Di eccezionale possono esserci, se mai, a volte, le dimensioni delle masse di ghiaccio che si staccano, dimensioni di parecchie migliaia di km2.
Quando ghiacciai terrestri scendono fino al mare, la parte finale della lingua di ghiaccio, a contatto con l’acqua marina, inizia a galleggiare, per un fenomeno detto “calving”: il ghiaccio, infatti, è più leggero dell’acqua (di questo è molto facile rendersi conto bevendo una bibita d’estate: i cubetti di ghiaccio galleggiano sulla superficie del liquido nel nostro bicchiere). Questo provoca la formazione di fratture nella massa di ghiaccio e il conseguente distacco di porzioni più o meno grandi. La forma di questo tipo di iceberg è in genere irregolare, con una superficie frastagliata e tormentata.
Quindi il cosidetto crollo di un ghiacciaio in mare non sarebbe dovuto ad un fenomeno di Riscaldamento dell'atmosfera, ma bensì un fattore comune,più avanza il fronte di un ghiacciaio,più repentina sarà alla base verso il mare la formazione degli iceberg.
Un maggior innevamento aumenta la massa del ghiacciaio,quindi aumentando il peso di esso,subisce per effetto della forza di gravità una maggiore spinta verso il mare,e quindi man mano che entra in contatto con l'acqua marina per un accelerato spostamento,maggiore sarà il numero di crolli e la formazione di iceberg.
L'immagine a effetto dei tg che mostra porzioni di ghiacciai che crollano in mare di per se è un effetto speciale a cui viene attribuita un'erronea spiegazione,che sarebbe il caldo la causa del suo crollo,quando in realtà è un'avanzata del fronte glaciale.
Se fosse un fenomeno dovuto al riscaldamento i ghiacciai si ritirerebbero come quello nell'immagine sottostante.
Il fenomeno che osserviamo invece è esattamente l'opposto,quindi significa che i ghiacciai continentali in Antartide recuperano massa che li fa scivolare più rapidamente verso il mare.
Diversi ghiacciai in tutto il globo manifestano proprio segni di avanzata,e non ritirata,a differenza di altri.
È un dato di fatto,che molti ghiacciai himalayani stanno crescendo.
In un atto di sfida di scorrettezza politica, alcuni 230 ghiacciai della catena dell'Himalaya occidentale, tra cui il Monte Everest, K2 e Nanga Parbat, sono effettivamente in crescita.
"Questi sono i più grandi alle medie latitudini del mondo," dice John Shroder della University of Nebraska-Omaha. "E tutti sono ancora lì,o in fase di avanzare."
Ottantasette dei ghiacciai hanno registrato un'impennata in avanti dal 1960.
Considerando che l'Himalaya vanta più di 15.000 ghiacciai, uno studio di "più di 80 ghiacciai" sembra appena sufficiente per giustificare un tale pronunciamento catastrofico.
"In Norvegia, molti ghiacciai marittimi sono stati in grado di aumentare la massa", ammette Zemp. ("In grado di aumentare la massa" significa crescere.)
In Nord America, ammette anche Zemp, "alcuni valori positivi sono stati riportati dai monti Cascade Nord e il Campo di Ghiaccio Juneau." ("Visualizzazione valori positivi" significa crescere.)
Purtroppo,dai millenni il lungo trend di fusione ora sembra stia cambiando.
Quasi tutte le regioni coperte dai ghiacci della Terra stanno guadagnando massa.
Guardiamo lo Stato di Washington.
Il ghiacciaio Nisqually sul Monte. Rainier è in crescita.
Il ghiacciaio sul Monte Emmons del Rainier è in crescita.
I Ghiacciai del Glacier Peak , nel nord Washington stanno crescendo.
E ghiacciaio sul Monte. Saint Helens è ora più grande di quanto non fosse prima dell'eruzione del 1980.
Guardiamo la California.
Tutti e sette i ghiacciai del Mount Shasta sono in crescita.
Questo include anche tre miglia del ghiacciaio Whitney.
Tre dei ghiacciai del Monte Shasta hanno raddoppiato dal 1950.
O guardiamo l'Alaska.
I ghiacciai stanno crescendo in Alaska per la prima volta in 250 anni.
Nel maggio dello scorso anno, il ghiacciaio Hubbard stava avanzando alla velocità di sette piedi (due metri) al giorno - più di mezzo-a-miglia all'anno.
E in Icy Bay , almeno tre ghiacciai hanno avanzato un terzo di un miglio (un chilometro e mezzo) in un anno.
Il Icefield Juneau , con i suoi "valori positivi", copre 1.505 miglia quadrate (3.900 kmq) ed è il quinto più grande dell'emisfero occidentale.
Nel 2007, l'Antartide ha stabilito un nuovo record per la misura del ghiaccio dal 1979, dice il meteorologo Joe D'Aleo.
Mentre l'area Penisola Antartica si è riscaldata negli ultimi anni, e il ghiaccio vicino ad esso diminuito durante l'estate,l'interno dell'Antartide è stato più freddo e l'estensione del ghiaccio più grande.
L'Antartico ghiaccio marino è in aumento.
Secondo l'Australian Antarctic Division programma di glaciologia con a capo Ian Allison, le perdite di ghiaccio marino in Antartide occidentale negli ultimi 30 anni sono state più che compensati dagli aumenti nella regione del Mare di Ross, solo nel settore dell'Antartide orientale.
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Recentemente è uscita una bufala che diceva:"Il Polo Nord si sta sciogliendo e sta assumendo l'aspetto di un'isola per la prima volta nella storia umana.Le Sorprendenti immagini satellitari scattate tre giorni fa mostrano che lo scioglimento dei ghiacci ha aperto i passaggi leggendari nel Nord-Ovest e Nord-Est dell 'artico- che permetteranno di navigare attorno alla calotta polare artica."
I fatti cosa dicono?
Semplicemente non si tratta di un fatto reale ma solo una bufala.
"Dal secondo grafico si nota subito che l'estensione attuale non è la peggiore degli ultimi anni, ma superiore agli inverni 2004-2005, 2005-2006, 2006-2007, 2010-2011 e al livello degli inverni 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010."
Fonti:
http://www.eniscuola.net/it/acqua/speciali/iceberg/#Gli%20iceberg,%20come%20nascono
http://iceagenow.com/Glaciers_Growing_in_Western_Himalayas.htm
http://www.asiasentinel.com/index.php?option=com_content&task=view&id=2141&Itemid=404

Il Sole sta cambiando. “È alla fine di un ciclo”

Non ci sono più le mezze stagioni e anche il sole non è più quello di una volta… Non è il solito luogo comune, ma un grido d’allarme lanciato dagli scienziati. La stella che ci illumina, che ci scalda, che ci dà la vita sta cambiando- e molto rapidamente per giunta. Le sue mutazioni avranno presto effetti diretti sul nostro pianeta.
I cambiamenti climatici del Sole infatti potrebbero lasciare la Terra in balia di violente tempeste solari e soprattutto di pericolose emissioni di raggi cosmici. Il campo magnetico che circonda l’astro infatti è destinato a scemare nei prossimi anni. La prima conseguenza sarà una riduzione del numero delle macchie solari ( il che potrebbe comportare un sostanziale calo del calore emesso ed un’alterazione nel clima terrestre) e insieme delle tempeste solari, che saranno sì meno numerose, ma molto più forti e dannose.


< UN' EMISSIONE DI MASSA CORONALE DAL SOLE

Gli studi presentati all’ultimo Meeting Nazionale di Astronomia che si è svolto a Manchester, in Gran Bretagna, dipingono un quadro molto poco confortante del futuro prossimo venturo. E in questo caso, i Maya e le loro profezie non c’entrano. A parlare sono i dati raccolti dagli scienziati ed elaborati da un giovane ricercatore dell’Università di Reading.
Nella sua relazione, Luke Barnard è partito da quello che è definito in astrofisica il “Grand Solar Maximum ” o GSM ( “grande massimo solare”), ovvero un inusuale periodo di attività superintensa. Analizzando gli isotopi nei ghiacci perenni dei poli e i cerchi degli alberi secolari, gli studi hanno appurato che negli ultimi 9300 anni il Sole ha già attraversato 24 volte questa fase “esplosiva”.
L’ultimo ciclo, quello attuale, è praticamente coinciso con l’inizio dell’era spaziale e tra poco terminerà. Sembrerebbe una buona notizia, se non fosse per quello che accadrà in seguito. Attenuandosi il campo magnetico della nostra stella, la Terra risulterà più esposta ai raggi cosmici.
Saremo più vulnerabili, dunque. I primi a farne le spese saranno gli astronauti. Gli equipaggi delle navette spaziali rischieranno danni cellulari, nonostante gli schermi e le tute pensati apposta per proteggerli: non basteranno più. Ci potrebbero essere seri problemi anche per chi vola ad alta quota: piloti, steward ed hostess per primi, ma anche i “frequent flyer”.
Lo scenario profilato da Luke Barnard vede infatti un aumento cospicuo delle radiazioni cosmiche di almeno una volta e mezza il livello attuale nonchè l’intensificarsi delle eruzioni solari, che saranno tra le più violente degli ultimi cento anni. Oltre ad essere un pericoloso fattore cancerogeno ( favorisce il tumore della pelle), questo incremento delle emissioni solari e dei raggi cosmici influirà sulle strumentazioni elettroniche dalle quali la nostra società ormai è completamente dipendente.

Fonte: http://www.extremamente.it/2012/04/03/il-sole-sta-cambiando-e-alla-fine-di-un-ciclo/#more-8712

Il Sea Orbiter: vascello per ricerche sul clima

Il Sea Orbiter è un vero e proprio laboratorio galleggiante per scopo scientifico, didattico e comunicativo
In occasione della Fiera del Lusso Sostenibile 1618 , una mostra di innovazione internazionale che combina lusso e sviluppo sostenibile , che si è concluso Domenica , l’architetto francese Jacques Rougerie e il suo team hanno ripresentato la loro monumentale Sea Orbiter , in fase di progettazione da circa dieci anni. Questa volta, è proprio questo : l’inizio della costruzione di questa laboratorio di osservazione degli oceani sarà presto disponibile.

“E ‘l’oceano, che ha dato alla luce il futuro destino delle civiltà” , ama dire Jacques Rougerie, un uomo decisamente rivolto verso il mare Si descrive come un “marestre” (sia marinaio sia terrestre dunque) e Sea Orbiter è un perfetto esempio della sua filosofia di vita. Lui e il suo team hanno parlato Venerdì mattina in una conferenza organizzata dalla Fiera 1618 presso la Città della Moda e Design (XIV °arrondissement di Parigi), che fornisce alcuni dettagli su questo gigantesco progetto.
“l’osservazione dei fondali delll’voceano , molti dei quali rimangono sconosciuti per l’uomo,per comprendere l’influenza del clima oceanico e rafforzare il rapporto tra l’uomo e l’Oceano “ : queste sono gli ambiziosi obiettivi della Sea Orbiter.“The Sea Orbiter è la prima casa - nomade marina vero e proprio laboratorio di osservazione galleggiante per uso scientifico, didattico e comunicativo Essa permetterà a uomini, donne e bambini stare davvero sotto il mare”.
Di missioni subacquee da sei mesi a un anno
Tipo di imbarcazione verticale, la nave futuristica è come un laboratorio per la sperimentazione versatile, aprendo una vasta gamma di possibilità per la ricerca con missioni di durata compresa tra sei mesi e un anno, un’impresa per un soggiorno più lungo, mentre sotto il mare ora è “solo” 71 giorni.Questo record è detenuto da Jacques Rougerie stessa.
Molti veicoli di esplorazione partiranno dalla piattaforma, uno o due sono in grado di raggiungere fino a 6000 metri di profondità per vedere l’abisso. L’imbarcazione svolgere il ruolo di simulatore spaziale, permettendo a futuri astronauti di allenarsi in condizioni simili a quelle dello spazio. Su un equipaggio di 18, 6 saranno astronauti. Il Sea Orbiter dovrebbe lasciarsi derivare essenzialmente dalle correnti, effettuare lo spostamento solo per evitare gli ostacoli e passare un sito di prova ad un altro. E ‘anche previsto che il pubblico può navigare a bordo del laboratorio virtuale, grazie a telecamere e webcast video.
Futuristico,grandioso come qualcosa di immaginario di Jules Verne ’, la Sea Orbiter , il cui costo complessivo ammonta a 35 milioni di euro e i lavori per la costruzione dovrebbero iniziare per la fine di quest’anno.Seguiranno le prime prove nel Mediterraneo per sei mesi a partire dalla primavera 2014, quindi una operazione formale sul finire del 2014 solcherà i mari della Corrente del Golfo nell’Oceano Atlantico per un programma di ricerca che durerà 10 anni.
Mentre il signor Rougerie tornerà a parlare del suo progetto alla conferenza Rio +20 nel mese di giugno, le aspettative e la curiosità sollevata da questo mostro marino che galleggia sulle acque sono grandi. Missioni scientifiche di Sea Orbiter dovrebbe infatti portare un considerevole numero di osservazioni, ampliando la nostra conoscenza del mare e per garantire una maggiore protezione delle specie marine e del loro habitat. Per questa sola ragione, questo progetto merita il massimo rispetto.

Fonte: http://www.zegreenweb.com/sinformer/le-sea-orbiter-c%E2%80%99est-pour-bientot,52018

Inaugurato in Cina il ponte piu' lungo e alto del mondo


Il ponte più lungo e più alto del mondo è stato inaugurato nel fine settimana in Cina e collega due parti di un lungo tunnel in Hunan, provincia centrale del Paese. Il ponte, chiamato Aizhai, unisce tra loro due gallerie che si trovano a 1.176 metri l'una dall'altra, a 355 metri sopra il canyon Dehang. Dopo la cerimonia di inaugurazione, il ponte ha accolto il primo gruppo di visitatori e poi nel pomeriggio di sabato è stato aperto definitivamente al traffico. Il collegamento è costituito da quattro corsie, dove la velocità massima è stata fissata a 80 chilometri orari, ed è illuminato di notte da 1.188 luci. La sua costruzione è iniziata nell'ottobre del 2007 ed è terminata alla fine del 2011.

fonte: http://it.notizie.yahoo.com