tag:blogger.com,1999:blog-45907942103746458272024-03-05T20:06:35.416-08:00Scoperte e cambiamentiNews da tutto il mondo relative ai cambiamenti climatici, scoperte antiche e innovazioni futureUnknownnoreply@blogger.comBlogger47125tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-88642545121509201852012-05-01T10:50:00.004-07:002012-05-01T10:52:42.776-07:00Una batteria "ad aria" con 800 chilometri di autonomiaLa IBM sta sviluppando un prototipo di batteria a litio-aria che fa a meno di metalli pesanti. Per arrivare a una produzione industriale all’inizio del prossimo decennio, è stato raggiunto un accordo con aziende chimiche giapponesi per la creazione di nuovi ettroliti che assicurino una lunga durata di vita ai nuovi accumulatori di carica <em class="author">di: Larry Greenemeier.</em><br />
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<a href="http://www.lescienze.it/images/2012/04/30/150148294-6d058c8b-1b42-4caa-993c-cbc8b8704337.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.lescienze.it/images/2012/04/30/150148294-6d058c8b-1b42-4caa-993c-cbc8b8704337.jpg" /></a>Un nuovo tipo di batteria al litio attualmente in fase di sviluppo potrebbe fornire l’alimentazione ad auto elettriche tanto da farle viaggiare per ben 800 chilometri prima di dover essere ricaricate, erogando circa 10 volte l'energia fornita dalle attuali batterie agli ioni litio. La prospettiva di una fonte di energia ad aria, che sia leggera e di lunga durata per la prossima generazione di veicoli è allettante, se solo qualcuno riuscisse a costruirne un prototipo. Il fatto è che ci sono diversi “posti di blocco” sulla strada verso queste batterie a litio-aria, soprattutto per quanto riguarda la ricerca di elettrodi ed elettroliti che siano sufficientemente stabili per la chimica della batteria ricaricabile.</div>
L’IBM prevede di adottare batterie a litio-aria con la costruzione di un prototipo funzionante entro la fine del prossimo anno. Venerdì la società ha annunciato di aver intensificato gli sforzi per il loro sviluppo grazie al coinvolgimento di due società giapponesi – l’azienda chimica Asahi Kasei Corp e il produttore di elettroliti Central Glass – nell’<a href="http://www.ibm.com/smarterplanet/us/en/smart_grid/article/battery500.html?lnk=ibmhpcs2/smarter_planet/energy/article/battery_500">IBM Battery 500 Project</a>, un consorzio creato dalla IBM nel 2009 per accelerare il passaggio delle case automobilistiche e dei loro clienti a veicoli ad alimentazione elettrica.<br />
Le batterie agli ioni litio utilizzate negli attuali veicoli elettrici si basano su un catodo in ossido metallico o fosfato di metallo (generalmente cobalto, manganese o materiali ferrosi) che funge da un elettrodo positivo, su un composto a base di carbonio come anodo, o elettrodo positivo, e su un elettrolita per condurre gli ioni litio da un elettrodo all'altro. Quando la macchina va, gli ioni litio fluiscono dall'anodo al catodo attraverso l’elettrolita e una membrana di separazione. <br />
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<noscript>< A HREF="http://oas.lescienze.it/5c/lescienze.it/sc/interna/L-23/176861489/Middle/Manzoni/Baril_GTerra_NwSA_SqIns_300412/GiornatadellaTerraSA_300x250.html/58695279666b396c4247514143696a34?http://ad-emea.doubleclick.net/jump/N2263.repubblica.it/B6539044.3;sz=300x250;ord=176861489?">< IMG SRC="http://ad-emea.doubleclick.net/ad/N2263.repubblica.it/B6539044.3;sz=300x250;ord=176861489?" BORDER=0 WIDTH=300 HEIGHT=250 ALT="Advertisement"></A></noscript>
<noscript><a target="_blank" href="http://ad-emea.doubleclick.net/click%3Bh%3Dv8/3c68/17/b3/%2a/t%3B256458599%3B0-0%3B0%3B80133654%3B4307-300/250%3B47866990/47882318/1%3B%3B%7Esscs%3D%3fhttp://oas.lescienze.it/5c/lescienze.it/sc/interna/L-23/176861489/Middle/Manzoni/Baril_GTerra_NwSA_SqIns_300412/GiornatadellaTerraSA_300x250.html/58695279666b396c4247514143696a34?http://www.barillacfn.com/it/demo-evento/article/869-eating-planet-download?utm_source=repubblica&utm_medium=banner&utm_campaign=Repubblica"><img src="http://s0.2mdn.net/1738229/300x250_barilla_lanciobook_post_22-04.jpg" width="300" height="250" border="0" alt="Advertisement" gall</noscript>La carica della batteria inverte la direzione del flusso di ioni.<br />
Attualmente le più efficienti batterie agli ioni litio per auto possono alimentare un veicolo per soli 160 chilometri prima di esaurirsi. (La Nissan afferma che la sua Leaf, completamente elettrica, ha un'autonomia di circa 175 chilometri.) Veicoli elettrici molto reclamizzati come la Chevy Volt hanno un’autonomia ancora più limitata, di soli 80 chilometri, prima che il entri in funzione il suo motore a gas.<br />
Le specifiche sull’operatività delle batterie a litio-aria sono ancora in fase di determinazione, ma il principio generale è che, invece di utilizzare ossidi di metalli pesanti, l’ossigeno viene prelevato dall’aria mentre il veicolo elettrico è in movimento. Le molecole di ossigeno reagiscono con gli ioni litio e gli elettroni sulla superficie di un catodo di carbonio poroso, formando perossido di litio. La formazione di perossido di litio durante la fase di scarica determina una corrente elettrica che alimenta il motore della vettura. Durante la carica avviene la reazione inversa, e l'ossigeno viene rilasciato di nuovo nell'atmosfera. L'anodo, inoltre, è fatto di litio, il metallo più leggero. Senza il ricorso a metalli pesanti, la batteria sarebbe diverse volte più leggera ma in grado di immagazzinare più energia rispetto alla cugina agli ioni litio.</div>
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<a href="http://www.lescienze.it/images/2012/04/30/091527132-e37110f1-d76e-47ab-94c7-fed87379c090.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.lescienze.it/images/2012/04/30/091527132-e37110f1-d76e-47ab-94c7-fed87379c090.jpg" /></a></div>
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<span style="font-family: "Lucida Grande", "Lucida Sans Unicode", "Lucida Sans", LucidaGrande, Geneva, Arial, Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;">Schermata di una simulazione delle interazioni fra un elettrolita solvente organico (carbonato di propilene)</span></span></div>
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<span style="font-family: "Lucida Grande", "Lucida Sans Unicode", "Lucida Sans", LucidaGrande, Geneva, Arial, Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;">e ioni di litio (bianco) e di ossigeno vicino a una superficie di litio-perossido di litio.</span></span></div>
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<br />
Anche se tutto questo funziona bene in una simulazione al computer, le batterie a litio-aria hanno nella pratica esigenze specifiche, che gli scienziati stanno ancora cercando di soddisfare. "Abbiamo scoperto abbastanza presto durante lo sviluppo del progetto che gli elettroliti attualmente utilizzati nelle batterie agli ioni litio non funzionano nelle batterie a litio-aria, perché in queste l'ossigeno attacca la batteria e distrugge l'elettrolita", rendendolo incapace di condurre una carica, dice Winfried Wilcke, ricercatore capo del Battery 500 Project. Una soluzione, aggiunge, sarebbe quella di utilizzare due elettroliti diversi, uno per il catodo e un secondo per l'anodo, con una membrana che ne eviti la miscelazione.<br />
È a questo punto che la IBM cercato nuovi partner. La Asahi Kasei svilupperà una membrana che possa essere utilizzata nelle batterie per separare gli elettroliti pur permettendo agli ioni litio di passare dall’anodo ad catodo. La Central Glass svilupperà una nuova classe di elettroliti e di additivi ad alte prestazioni appositamente progettati per migliorare le prestazioni della batteria a litio-aria.</div>
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<a href="http://www.lescienze.it/images/2012/04/30/151519695-6b1a5a55-319c-4a78-a3f9-7077530a8be3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="http://www.lescienze.it/images/2012/04/30/151519695-6b1a5a55-319c-4a78-a3f9-7077530a8be3.jpg" width="320" /></a></div>
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Un altro modo per valutare il potenziale delle batterie a litio-aria è quello di confrontarlo con altre batterie in termini di energia specifica, ossia di quanta energia produce in relazione alle sue dimensioni. Considerando che una tradizionale batteria al piombo per auto produce fino a 40 watt-ora per chilogrammo, una batteria agli ioni di litio arriva al massimo a 250 watt-ora per chilogrammo. Una batteria a litio-aria ha la potenzialità di superare di gran lunga i 1400 watt-ora per chilogrammo. "Il mio obiettivo sono 1000 watt-ora per chilogrammo, ma non avremo il numero reale relativo alla densità energetica fino a che non avremo costruito un prototipo più grande", dice Wilcke.<br />
Il Battery 500 Project non è l'unico in corsa per lo sviluppo di batterie a litio-aria. I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology stanno sviluppando una batteria litio-aria con elettrodi in nanofibre di carbonio. E, Yangchuan Xing, professore associato di ingegneria chimica e biologica presso la Missouri University of Science and Technology, lo scorso anno ha ricevuto dalla Advanced Research Projects Agency–Energy (ARPA–E) un finanziamento di 1,2 milioni di dollari per sviluppare batterie a litio-aria.<br />
Wilcke stima che le batterie a litio-aria possano essere pronte per la produzione non prima del 2020, "se non troviamo alcun intoppo tecnologico lungo la strada." E aggiunge: "L'unica cosa di cui sono certo è che non accadrà in questo decennio."<br />
<br />
<em>(L'originale di questo articolo è </em><em>apparso su <a href="http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=lithium-air-oxygen-battery">"Scientific American"</a></em><em><a href="http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=lithium-air-oxygen-battery"> il 20 aprile 2012</a> )</em></div>
<br />
<em>fonte: <a href="http://www.lescienze.it/news/2012/04/30/news/batteria_auto_automobile_ioni_litio_litio-aria_autonomia_densit_energetica_elettrolita_elettrodi-995218/">http://www.lescienze.it/news/2012/04/30/news/batteria_auto_automobile_ioni_litio_litio-aria_autonomia_densit_energetica_elettrolita_elettrodi-995218/</a></em><br />
<br />
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<br /></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-85871177305397442852012-04-26T10:57:00.003-07:002012-04-26T10:57:25.261-07:00Palle di neve su Saturno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.nationalgeographic.it/images/2012/04/26/085845497-c8ca1012-edbe-4f09-84ae-7bb60efe0fcb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://www.nationalgeographic.it/images/2012/04/26/085845497-c8ca1012-edbe-4f09-84ae-7bb60efe0fcb.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Gli studiosi hanno osservato delle gigantesche "palle di neve" che attaversano l'anello più esterno di Saturno, creando delle scintillanti scie di ghiaccio chiamate <em>mini-jets</em>.<br /><br />Gli oggetti sono stati individuati grazie alle nuove immagini inviate dalla sonda della NASA <em>Cassini</em>, che sta orbitando attorno al pianeta da sette anni.<br /><br />Le "palle di neve" si formano quando il materiale nell'anello F di Saturno si agglomera a causa dell'attrazione gravitazionale della vicina luna Prometeo. Secondo le stime dei ricercatori, gli oggetti ghiacciati - tra cui anche quello nella foto - hanno un diametro di circa un chilometro. <br /><br />A volte attraversano l'anello alla moderata velocità di circa 6 chilometri l'ora, trascinando con sé particelle ghiacciate.<br /><br />Le scie che ne risultano "hanno un'ampiezza di circa 10 chilometri e si estendono all'esterno degli anelli per 40 o anche 180 chilometri, a seconda del tempo trascorso dalla loro formazione - la loro lunghezza infatti aumenta di molto nell'arco di poche ore", spiega Carl Murray della Queen Mary University di Londra, uno dei membri del team che lavora sulle immagini di <em>Cassini</em>.<br />
<br />
Andrew Fazekas.<br />
<br />
fonte: <a href="http://www.nationalgeographic.it/scienza/spazio/2012/04/26/foto/palle_di_neve_negli_anelli_di_saturno-988570/1/">http://www.nationalgeographic.it/scienza/spazio/2012/04/26/foto/palle_di_neve_negli_anelli_di_saturno-988570/1/</a><!-- fine FIRMA -->Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-22493100571153808802012-04-23T10:18:00.001-07:002012-04-23T10:18:45.723-07:00Sole: Cambiamenti magnetici causeranno basse temperature sulla terra<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/quaduple-solar-poles-278x300.png?w=645" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/quaduple-solar-poles-278x300.png?w=645" /></a></div>
Secondo gli scienziati del Centro Astronomico Nazionale del Giappone e del Riken Research Foundation, l’attuale attività delle macchie solari assomiglia a un periodo nel 17 ° secolo conosciuto come il minimo di Maunder, la parte più fredda della Piccola Era Glaciale.Durante tale periodo di 70 anni, a Londra il Tamigi gelò e i fiori di ciliegio fiorirono più tardi del solito a Kyoto.Le temperature si stima siano state di circa 2,5 gradi più basse durante il Minimo di Maunder che durante la seconda metà del 20 ° secolo. I ricercatori hanno anche scoperto segni di insoliti cambiamenti magnetici nel sole, portandoli a credere che la polarità del campo magnetico ai poli solari si inverte e diventerà quadrupolare a maggio.Un gruppo di ricerca guidato da Saku Tsuneta, professore presso l’osservatorio, ha confermato che la polarità del campo magnetico al Polo Nord ha cominciato inversione nel luglio dello scorso anno.<br />
<strong>TUTTAVIA IL CAMPO MAGNETICO AL POLO SUD</strong><a href="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/hinodeearthsunart.jpg"></a><br />
Che avrebbe dovuto invertirsi insieme al Polo Nord, ha mantenuto una polarità positiva, che, secondo i ricercatori, porterà alla formazione di una struttura a quattro poli magnetici con due nuovi poli vicino all’equatore del sole. Lo studio giapponese ha scoperto che l’andamento della corrente dell’attività delle macchie solari è simile ai record di quel periodo.Normalmente, il campo magnetico del sole gira circa una volta ogni 11 anni. Nel 2001,il polo magnetico del sole a nord, era nell’emisfero settentrionale, orientato a sud.Mentre gli scienziati avevano previsto che la prossima inversione inizierà da maggio 2013,<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/hinodeearthsunart.jpg?w=300&h=212" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/hinodeearthsunart.jpg?w=300&h=212" /></a></div>
<strong>il satellite solare Hinode di osservazione ha scoperto che il polo nord del sole aveva iniziato a spostarsi circa un anno prima del previsto.</strong> Non c’era nessun cambiamento evidente nel polo sud.Se questo trend continua, il polo nord potrebbe completare la sua vibrazione nel maggio 2012,e creare una struttura a quattro poli magnetici con due nuovi poli creati in prossimità dell’equatore della nostra stella più vicina.<br />
<br />
<strong>fonte : </strong><strong><a href="http://terrarealtime.blogspot.it/">http://terrarealtime.blogspot.it</a></strong><br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-26008172848405487302012-04-20T10:07:00.002-07:002012-04-20T10:07:37.102-07:00In aumento le foreste in Italia<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/foresta1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/foresta1.jpg" /></a>Negli ultimi 20 anni il <b>patrimonio forestale italiano</b> è aumentato di circa 1,7 milioni di ettari, raggiungendo oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie, con 12 miliardi di alberi che ricoprono un terzo dell'intero territorio nazionale.È quanto emerge dall'ultimo Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio (Infc) del Corpo forestale dello Stato presentato ieri a Roma alla presenza di Mario Catania, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Corrado Clini, ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Cesare Patrone, capo del Corpo forestale dello Stato, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
e Giuseppe Alonzo, presidente del Cra (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura). Insieme a tali dati, sono stati presentati anche i risultati dell'indagine sulla quantità di carbonio contenuto nei <b>suoli forestali</b> italiani.</div>
L'indagine evidenzia come la quantità di <b>carbonio</b> trattenuta nei tessuti, nei residui vegetali e nei suoli delle foreste sia pari a circa 1,2 miliardi di tonnellate, corrispondenti a 4 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Il 58% di tutto il carbonio forestale (pari a 700 milioni di tonnellate) è contenuto nel suolo, il 38% nella vegetazione arborea e arbustiva ed il restante 4% nella cosiddetta 'lettiera', nei residui vegetali e nel legno morto. <br />
Tali dati, ha sottolineato il Corpo forestale dello Stato, evidenziano l'importanza dei suoli forestali, non soltanto per la loro funzione di difesa idrogeologica, di conservazione e tutela della biodiversità e di base per la produzione di legname, ma anche per la mitigazione dei <b>cambiamenti climatici</b> in atto. <br />
I risultati dell'ultimo Inventario nazionale delle foreste e dei <b>serbatoi di carbonio</b> del Corpo forestale dello Stato sono stati commentati positivamente anche dalla Cia, Confederazione italiana agricoltori: “le foreste – afferma la Cia - producono l'ossigeno che respiriamo, contribuiscono alla difesa della biodiversità, svolgono un ruolo primario nella salvaguardia del suolo e delle risorse idriche e funzionano come depositi di assorbimento del carbonio”.<br />
Secondo la Confederazione italiana agricoltori è dunque fondamentale recuperare e rafforzare la gestione e la <b>manutenzione delle foreste</b>, anche perché queste costituiscono una delle principali risorse per lo sviluppo delle aree rurali e montane e sono fonti straordinarie non soltanto di ossigeno, ma di occupazione, reddito e materie prime rinnovabili.<br />
Se è positivo l'aumento del patrimonio forestale italiano, permane comunque il grave problema del <b>consumo di suolo</b>. Come ha sottolineato il ministro delle Politiche agricole e forestali Mario Catania, infatti, stiamo consumando suolo destinato all'agricoltura “con ritmi incompatibili per un paese che abbia cura di sé e delle generazioni future”.<br />
Il ministro dell'Agricoltura ha ricordato che, oltre alla regressione della superficie agricola, pari a circa 12 milioni di ettari, un altro terzo del territorio italiano è sottratto alla natura e all'agricoltura dall'<b>urbanizzazione</b> e dalle infrastrutture.<br />
A.P.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
fonte: <a href="http://www.ilcambiamento.it/foreste/aumento_foreste_italia_inventario.html">http://www.ilcambiamento.it/foreste/aumento_foreste_italia_inventario.html</a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-38688680048454987692012-04-18T11:58:00.005-07:002012-04-18T12:05:15.563-07:00California: Falda acquifera scomparsa senza una spiegazione<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
CALIFORNIA - Stephen Lupo pensa che qualcosa di strano sta accadendo nella parte
orientale della contea di Shasta che sta prosciugando i pozzi d'acqua e magari
anche provocando doline. </div>
Un geologo marino in pensione dell'US Geological
Survey, Wolf ha detto di aver visto già ciò che sta accadendo nella parte
orientale della <strong>contea di Shasta</strong>.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTZ5pppcGorFRIg2WyBiBpKB774UAh-GP_aQA7h-BjjBnMkzir4tQ" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTZ5pppcGorFRIg2WyBiBpKB774UAh-GP_aQA7h-BjjBnMkzir4tQ" /></a><a href="http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSAlHWy1Nh3LvJk1vCnM4Hn6cj3KYfOpBahFoPLmLttRvso1fMc" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSAlHWy1Nh3LvJk1vCnM4Hn6cj3KYfOpBahFoPLmLttRvso1fMc" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
Dopo il terremoto del 1989 a Loma Prieta,i
livelli d'acqua e nella zona del terremoto sono scesi in modo significativo, ha
detto.<br />
Dopo il terremoto di magnitudo 6,9 nelle montagne di Santa Cruz, Wolf
ha scritto un documento per l' USGS sugli effetti del sisma che aveva sulla
superficie e sottoterra. <br />
"La correlazione è lì. Il comportamento è identico
", ha detto Wolf, che ha vissuto nella piccola orientale Shasta County,comunità
di Cassel dal 2001. <br />
Nel mese di ottobre, 131 terremoti hanno colpito la zona
Lassen Peak.<br />
La maggior parte erano meno di 2.0 in grandezza.<br />
Ma da allora
la falda acquifera è scesa in modo significativo, ha detto Wolf.<br />
Pete Amos ha
detto che la sua pompa era stata sommersa di 40 metri per 24 anni,ma un paio di
mesi fa ha finito l'acqua. <br />
Quando l'azienda delle pompe ha misurato il suo
livello d'acqua,questo era sceso a 54 piedi, ha detto. <br />
"Non abbiamo mai
avuto un problema d'acqua prima. <br />
Non abbiamo mai pensato alla falda che
scendeva" ha detto Amos. <br />
Terry Briggs, Fall River Mills, ha detto che quello
che sta succedendo a Cassel è insolito.<br />
Ha detto che il calo della falda
nella parte orientale della contea di Shasta è la più drammatica che ha visto
negli ultimi 10 o 15 anni. <br />
"Si muove sempre su e giù per un po", ha
dichiarato Briggs. <br />
Da gennaio, ha dovuto aiutare i proprietari le cui
tabelle delle acque sono scese al di sotto delle loro pompe. <br />
Briggs ha detto
che non è sicuro perché il livello dell'acqua sia in calo. <br />
L'attività
sismica può influenzare i pozzi.<br />
Livelli di precipitazioni interessano anche
il livello dell'acqua, ha detto. <br />
E Cassel, come il resto dello stato nord,
ha attraversato un inverno asciutto.<br />
Lupo ha detto che l'attività sismica
provoca ulteriori fratture della roccia, il terreno vulcanico, permette
all'acqua di defluire più in profondità della Terra. <br />
Ogni volta che un
piccolo terremoto scuote l'area intorno Lassen Peak, il suo gabinetto si riempie
di acqua sporca, ha detto. <br />
I funzionari del USGS hanno detto che sono restii
a tracciare una correlazione tra i terremoti e il calo del livello dell'acqua a
Cassel. <br />
Ma Ingebritsen ha detto che i terremoti erano troppo lontani per
causare la discesa della falda acquifera nella zona di Cassel. <br />
Un terremoto di magnitudo 3,0 può influire sui livelli di falda in un'area di
circa 6 miglia, un terremoto di magnitudo 4,0 interesserebbe aree sotterranee al
massimo di circa 18 chilometri di distanza, e un terremoto di magnitudo 5,0
interesserebbe pozzi in un raggio di 62 miglia. <br />
Lo sciame di terremoti che
ha colpito l'area del picco Lassen lo scorso autunno erano troppo piccoli per
essere la causa di problemi nella zona di Cassel, circa 45 miglia di distanza,
ha detto. <br />
Qualunque cosa ha causato la discesa della falda freatica, Wolf
pensa che i proprietari di abitazione nella zona dovranno imparare una lezione
da essa e forare i loro pozzi d'acqua in profondità per evitare i problemi che i
residenti stanno vedendo quest'anno. <br />
Egli pensa che l'attività sismica può
anche essere correlata a problemi del suolo della zona, tra cui una voragine che
si è sviluppata il 14 marzo a fianco di uno stagno di un azienda del Pacific Gas
and Electric
Co.<br />
<a href="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/0152-150x150.jpg?w=645" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/0152-150x150.jpg?w=645" /></a>Vedi articolo correlato: California 200mt. di spiaggia scomparsi<a href="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/0152-150x150.jpg?w=645" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><br />
<a href="http://shivio-news.blogspot.it/2012/04/california-200-metri-di-spiaggia.html">http://shivio-news.blogspot.it/2012/04/california-200-metri-di-spiaggia.html</a><br />
<br />
Fonte: http://theextinctionprotocol.wordpress.com/2012/04/16/underground-water-in-shasta-county-california-mysteriously-disappears/
<br />
</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-65727720557368734082012-04-18T11:41:00.000-07:002012-04-18T11:43:13.432-07:00La nascita della Meteorologia scientifica<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Non è facile stabilire una data che segni la nascita
di una disciplina così vasta ed importante come la
meteorologia.<o:p></o:p></div>
Sicuramente l'opera di Galileo Galilei e dei suoi
discepoli mutò in modo radicale anche gli studi sui fenomeni atmosferici,
tradizionalmente trattati come sterile commento ai testi aristotelici o come
semplice raccolta di dati osservativi. Lo scienziato italiano, con le sue
osservazioni presso la corte medicea di Firenze, diede grande impulso alla
moderna meteorologia, intesa come scienza che si occupa dell'atmosfera terrestre
e dei fenomeni che in essa avvengono. <o:p></o:p><br />
Altro elemento di estrema importanza fu l'esperimento
di Evangelista Torricelli, eseguito nel 1644, il quale dimostrò l'esistenza del
vuoto, inaugurando un intenso periodo di ricerche barometriche culminanti con
gli studi di Giovanni Alfonso Borelli sulle connessioni fra variazioni
barometriche e clima. L'esperimento portò all'invenzione del barometro, uno dei
principali strumenti meteorologici.<o:p></o:p><br />
Agli inizi dell'Ottocento un importante centro di
studi meteorologici era rappresentato dall'Osservatorio Ximeniano, dove dal 1813
le osservazioni meteorologiche non furono più irregolari e subalterne rispetto
alle osservazioni astronomiche. In quella data l'allora direttore Giovanni
Inghirami attivò infatti un Osservatorio meteorologico a tutt'oggi
operativo.<o:p></o:p><br />
Ma la svolta decisiva per la creazione di un servizio
meteorologico internazionale efficiente arrivò nel 1854. Durante la guerra di
Crimea. Il 14 novembre, una violenta tempesta a Balaklava, nel Mar Nero, fece
colare a picco 41 navi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di Francia,
Inghilterra, Piemonte e Turchia, alleate contro la Russia. Questo disastro fece
prendere coscienza dell'utilità di un sistema di avvisi di tempesta, e portò
alla creazione di una rete meteorologica in Francia. Quell’anno infatti, Jean
Joseph Urbain Le Verrier, considerato il padre della meteorologia moderna, venne
chiamato dal ministro francese della Guerra a determinare le cause del fenomeno.
Il risultato della sua collaborazione fu che, se fossero state disponibili le
osservazioni meteorologiche sull’intera regione, sarebbe stato possibile
prevedere la tempesta, evitando così il disastro sia dal punto di vista umano
che da quello bellico. <o:p></o:p><br />
Tuttavia si dovette aspettare un altro contributo di
sangue per dare forza al suo progetto. <o:p></o:p><br />
Il 14 febbraio 1855, la fregata di prima classe
Semillante, armata di 60 cannoni, partì dal porto di Tolone con destinazione
Odessa, in Crimea, per portare aiuti all'esercito francese impegnato nella
furiosa guerra.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span><o:p></o:p><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_2r90BaPtA4npPUcV8QuqCPWcyRZ7bO3VVbAKXBDB97MJ1e8Od-9AESlci2PkVfpPKZWHUYCwC_iM-ULhWUc_zWGc0lPYN4J_h-L7vhBZ6M8zXCAX9wsn6RsUcXy1LhZBQ6R_yALbTWuC/s1600/Fregata+Semillante.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_2r90BaPtA4npPUcV8QuqCPWcyRZ7bO3VVbAKXBDB97MJ1e8Od-9AESlci2PkVfpPKZWHUYCwC_iM-ULhWUc_zWGc0lPYN4J_h-L7vhBZ6M8zXCAX9wsn6RsUcXy1LhZBQ6R_yALbTWuC/s1600/Fregata+Semillante.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
La mattina del 15 febbraio l'imbarcazione fu sorpresa
da una tempesta mentre tentava di attraversare le Bocche di Bonifacio e si
schiantò sugli scogli ad ovest dell'isola di Lavezzi tra la Corsica e la
Sardegna. Nel naufragio perirono quasi 700 uomini: 560 corpi riposano nei due
cimiteri sull'isola di Lavezzi, mentre gli altri non vennero mai
ritrovati.<o:p></o:p></div>
Il giorno dopo, 16 febbraio del 1855, nacque il
Servizio Meteorologico Francese, seguito, in brevissimo tempo, dalla nascita dei
vari “Servizi” in<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tutti gli altri Stati.<br />
<br />
fonte: <a href="http://www.meteoweb.eu/">http://www.meteoweb.eu/</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-9127667677142066092012-04-18T08:09:00.000-07:002012-04-18T08:13:38.886-07:00Il freddo della Siberia<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8F6-PxReCjV34XzSVvmUFIvBjuJ7wQ92x2rul2GrMf4FNM2qvqgHYQBgXD2R6aAg_94AUUY-hmFCmBrkP6V_IcRJjBSjGI1ZNIAfbaAhcM5PmPJxbEe3PSUv1LB3eDomlyy1DOd_MuecT/s320/Yacuzia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8F6-PxReCjV34XzSVvmUFIvBjuJ7wQ92x2rul2GrMf4FNM2qvqgHYQBgXD2R6aAg_94AUUY-hmFCmBrkP6V_IcRJjBSjGI1ZNIAfbaAhcM5PmPJxbEe3PSUv1LB3eDomlyy1DOd_MuecT/s320/Yacuzia.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-size: small;">La storia ci insegna che è la Russia la
nazione abituata al freddo maggiore. Durante la campagna di Russia al tempo di
Napoleone, il forte freddo che attanagliava la città è stato decisivo per le
sorti della guerra. La popolazione russa, abituata al freddo, resistette bene
alle basse temperature, mentre i francesi, non abituati, morirono a migliaia e
Napoleone dovette ritirarsi, sconfitto dal “Generale inverno”.</span>
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Anche in tempi più recenti in Russia si sono avute
delle annate particolarmente fredde, che hanno causato delle carestie rimaste
tristemente famose nella storia per degli episodi di fame, sui quali non ci
soffermeremo, per rispetto delle molte persone che sono morte. Tra le più gravi
quella registrata in tutta la Russia nei due inverni tra il 1921 e il 1923, la
cosiddetta “Holodomor”<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"> </b>che ha
colpito l’Ucraina nel 1932-33 e quella che permise ai russi di resistere ai
tedeschi durante l'Assedio di Leningrado del 1941, quando il “Generale inverno”
fu nuovamente un elemento fondamentale nelle battaglie vinte dai
russi.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Tuttavia ciò è ancora poco se vogliamo prendere in
considerazione i valori record del freddo. In tal caso dobbiamo spostarci nella
Siberia orientale, dove esiste una regione che è stata definita “anecumenica”,
cioè impossibilitata a ospitare forme permanenti di vita, un vero e proprio
“polo del freddo”, a causa della estrema continentalità della zona. Nonostante
ciò, in quella regione sono sorte le due città di Oimekon e Verkhoyansk dove,
nel 1933, il termometro è sceso fino a -67,8°C, la temperatura più bassa
registrata in un luogo abitato nel nostro pianeta. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Esistono infatti altre città situate ad una
latitudine a nord di queste due, eppure hanno temperature, sia medie che
estreme, ben più alte di esse. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Il motivo per cui quella regione oggi è abitata è
semplice: da quando è avvenuta la scoperta di numerose miniere di oro, uranio ed
altri metalli preziosi nel vasto bacino della Yakuzia, un vero e proprio
arabesco di montagne perennemente innevate alte circa tremila metri, il deposto
regime sovietico ha installato proprio in quella zona numerosi “Gulag”, quei
campi di lavoro dove venivano deportati i prigionieri politici, che in tal modo
hanno permesso lo sfruttamento dei tesori nascosti nelle viscere della Terra.
Poi, a poco a poco, attorno ai campi di lavoro sono sorte delle abitazioni dove
le condizioni di vita sono state rese leggermente più umane e adesso, in quella
zona, sono sorte delle piccole città.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Se fino ad ora abbiamo parlato di condizioni estreme,
accenniamo adesso ad una grande città, dove le temperature scendono anche sotto
i 30°C eppure la vita è frenetica, del tutto simile alle più conosciute città
occidentali. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Mosca è una città molto simile per condizioni
climatiche alle altre capitali del Nord Europa. Il record del freddo si registrò
nel 1940, il 17 gennaio, nel pieno della "grande guerra", quando si arrivo a
42.2 gradi sotto zero. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
In generale le temperature scendono sotto i 25 gradi
sotto zero solo pochi giorni l’anno. Tuttavia la città è attrezzata per superare
anche i -30°C. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Eppure, quando sulla via Gorkij il mercurio rosso del
grande termometro murale scende pericolosamente verso il basso, la situazione è
d'emergenza. I bambini non vanno a scuola. Gli ospedali sono in allarme, i
giornali non parlano d'altro. I pediatri hanno consegna di fare solo visite a
domicilio per evitare che i piccoli, magari per un raffreddore, si prendano la
polmonite andando dal medico. Muoversi è un problema.
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Molti filobus e, a volte, anche i tram rimangono in
panne nelle strade e, in tali casi, l’attesa restando in piedi davanti alla
fermata, per la maggior parte della gente<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>può essere un problema. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
In tali casi anche prendere un taxi può essere
difficile. Chi, in uno sprazzo di genialità, ha pensato di appostarsi all'uscita
della più vicina mensa dei tassisti, per<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>bloccarne uno<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>subito dopo il<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pranzo e farsi portare all'indirizzo
desiderato, corre il rischio di serie delusioni. Se il tassista ha perso troppo
tempo per mangiare, l'auto si è raffreddata irrimediabilmente e non si mette più
in moto in alcun modo. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Negli inverni più freddi, a Mosca le macchine private
non possono stare tutta la notte all'aperto nei cortili! La mattina dopo
diventerebbero delle vere e proprie scatole di ghiaccio.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
fonte: <span class="fn"><span style="color: #336699;"><a href="http://alfiogiuffrida.blogspot.it/">http://alfiogiuffrida.blogspot.it/</a></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-18394383444138637022012-04-18T02:19:00.002-07:002012-04-18T02:20:05.461-07:00Terremoti e Vulcani preoccupano gli scienziati<div style="text-align: center;">
<strong>La Terra trema troppo e rischia il collasso?</strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/faglie-terrestrisqt.jpg?w=645" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/faglie-terrestrisqt.jpg?w=645" /></a></div>
<div align="left" class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
“Qualcosa non va! Ci sono terremoti troppi forti “questo è quanto afferma un sismologo romeno molto famoso, Gheorghe Marmureanu, che trova l’ultimo terremoto indonesiano molto insolito.La serie di scosse (8.6 e 8.2 sulla scala Richter) che hanno scosso l’Indonesia in questi giorni e altri tre terremoti Poche ore dopo, nel Messico (7, 6.9 e 6.2 sulla scala Richter). Poi altri due terremoti minori si sono verificati in Romania – magnitudo 3.5 sotto il ripiano del Mar Nero e magnitudine 3,5 a Vrancea.“Un evento straordinario che non può essere spiegato dalla scienza”Secondo Marmureanu, non vi è alcuna relazione tra i terremoti che hanno scosso il pianeta negli ultimi giorni, ma quello che è successo in Indonesia è arrivato in maniera imprevista, non può essere spiegato dalla scienza. “Le statistiche mostrano che, in questa regione dell’Asia, c’è un grande terremoto ogni 500 anni, circa. Tuttavia, dal 2004, ci sono stati già tre terremoti con magnitudo superiore a 8, e questo è fuori dalle statistiche sismologiche.<br />
<div style="text-align: center;">
<strong>E' IN ATTO UN TERREMOTO GLOBALE</strong></div>
<div style="text-align: left;">
Un disturbo sismico globale viene registrato dalla rete di monitoraggio dell'USGS, l'istituto di sorveglianza geologica degli Stati Uniti, il pianeta nelle ultime 24 ore e' stato investito da uno sciame di potenti terremoti che hanno colpito a macchia di leopardo lungo le maggiori linee di faglia della Terra.I geologi ammettono di essere sconcertati dallo slittamento delle faglie avvenute nel fondale marino di Sumatra, uno spostamento laterale che ha scatenato l'imponente sisma di magnitudo 8, 9 che ha procurato un effetto domino che si sta riverberando ancora in questo momento.Le zone a maggiore rischio sismico devono stare in allerta! in particolare lungo le coste del Messico, California, Giappone, Cile, Peru', Nuova Zelanda, Indonesia.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<strong>Terremoti: si pensa al Big One</strong></div>
<div style="text-align: left;">
Terremoti in Messico ed in Malesia, nuovi pericoli di tsunami. E intanto in Giappone la terra continua a tremare con scosse di “assestamento” del sesto grado della scala Richter ed oltre.</div>
<strong>Tutti pensiamo subito al “Big One” scientificamente previsto da tempo ed abbiamo paura.</strong><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2012/04/Faglia-S-Andrea-300x225.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2012/04/Faglia-S-Andrea-300x225.jpg" /></a></div>
La crosta terrestre, pur se costituita da rocce molto dure, è formata dall’unione di numerose “zolle”, ognuna vasta quanto un continente, separate tra loro e con la possibilità di scorrere lentamente le une verso le altre. Ciò a causa delle enormi quantità di energia generate dalla forza centrifuga, dovuta al movimento di rotazione della Terra stessa ed alle reazioni chimiche che avvengono nel nucleo terrestre, che si trova in uno stato fluido a causa della sua altissima temperature, dell’ordine di qualche migliaio di gradi. Le zone che separano una zolla dall’altra, sono soggette a delle “faglie”, ossia delle linee di frattura in cui le due zolle adiacenti scorrono orizzontalmente o tendono a sovrapporsi una sull’altra.<br />
<br />
La più nota tra queste faglie è quella detta di “Sant’Andrea”, che si estende per oltre 1300 km attraverso la California, tra la placca nordamericana e la placca pacifica. Essa è famosa per i devastanti terremoti che si sono verificati nelle sue immediate vicinanze. Ne sono esempi recenti il terremoto di Fort Tejon (poco a nord di Los Angeles) nel 1857, di magnitudo 8, e il terremoto di San Francisco, nel 1906, di magnitudo 8,3.<br />
La faglia fu individuata per la prima volta nel 1895 da Andrew Lawson, professore di Geologia dell’Università di Berkeley, che la chiamò così perché partiva da un piccolo lago, la Laguna de San Andreas, situato su una valle formata proprio dalla faglia a sud di San Francisco. Dopo il terremoto di San Francisco, Lawson scoprì anche che la faglia di Sant’Andrea è tesa in particolare nella California meridionale.<br />
Questo terremoto potrebbe scatenarsi come conseguenza dell’elevato accumulo di energia nella faglia e determinerebbe il distacco dalla terraferma di una enorme striscia di territorio che inizia con la penisola di California, continua sul “Salton Sea”, passa a ridosso della vasta area metropolitana di Los Angeles, attraversa la cittadina di Parkfield, che è uno dei luoghi più monitorati per lo studio dei terremoti e si conclude nella baia di San Francisco. Nella evenienza in cui si verificasse questo terremoto, entrambi queste due metropoli sarebbero messe in forte pericolo dal Big One.<br />
<div style="text-align: center;">
<strong>VULCANI IRREQUIETI</strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://farm8.staticflickr.com/7044/6863224862_bce36ee005_z.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="http://farm8.staticflickr.com/7044/6863224862_bce36ee005_z.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
<strong><span style="color: red;">Popocatépetl</span></strong>, il vulcano che svetta come una sentinella ai margini sud-est della capitale del <strong><span style="color: red;">Messico</span></strong>, si è risvegliato ancora una volta, registrando nelle sole ultime 24 ore 14 esalazioni accompagnate da emissioni di vapore acqueo e gas, secondo il Centro Nazionale per la prevenzione dei disastri (Cenapred).</div>
<div style="text-align: left;">
Anche i vulcani del <span style="color: red;"><strong>Costa Rica</strong></span> nel frattempo stanno dando segni di aumento delle attività. </div>
Il vulcano attivo più settentrionale della Russia sta sfornando ceneri fino ad un'altezza di 9.500 metri nell'Estremo Oriente del <span style="color: red;"><strong>Kamchatka</strong></span>. Il <span style="color: red;"><strong>vulcano Shiveluch</strong></span>, alto 3283 metri.<br />
Una nuova fase eruttiva, la sesta dall’inizio dell’anno, è in corso sull’<span style="color: red;"><strong>Etna</strong></span> con l’emissione, dal nuovo cratere di Sud-Est, di fontane di lava e cenere.<br />
Le autorità colombiane hanno dichiarato un allarme rosso nelle aree del vulcano <span style="color: red;"><strong>Nevado del Ruiz</strong></span>, neLa preoccupazione in Colombia per lo stato del <strong><span style="color: red;">vulcano Nevado del Ruiz</span></strong> in <strong><span style="color: red;">Colombia</span></strong> sembra stia continuando a crescere. INGEOMINAS, istituto geologico colombiano, ha pubblicato un "bollettino speciale" elevando lo stato di allerta al Nevado del Ruiz al livello arancio lla <span style="color: red;"><strong>Colombia</strong></span><br />
centrale, in seguito alle crescenti preoccupazioni di un'eruzione imminente.<br />
Il Vulcano<span style="color: red;"><strong> Batu Tara</strong></span> nel Mar di Sunda, al largo dell'isola di Flores in <span style="color: red;"><strong>Indonesia</strong></span>, ha avuto un eruzione di cenere più grande del solito negli ultimi giorni, che ha innescato un allarme presso il VL'Ufficio Nazionale di Emergenza del Cile ha dichiarato l’allarme giallo per le comunità vicine al <strong><span style="color: red;">vulcano Llaima</span></strong>, a causa di un graduale aumento della sismicità del massiccio negli ultimi 15 giorni. "E' una pentola a pressione", ha descritto ieri il governatore della provincia cilena di Cautín.AAC di Darwin.<br />
Un notevole aumento dell'attività sismica a Soufriere Hills ha portato alla chiusura della zona Zona C nei pressi del <span style="color: red;"><strong>vulcano Montserrat</strong></span> nei <strong><span style="color: red;">Caraibi.</span></strong><br />
Presso il <span style="color: red;"><strong>vulcano Sakurajima</strong></span> nel sud di Kyushu, in Giappone, stanno avvenendo grandi insolite eruzioni. Nei giorni scorsi, diverse esplosioni vulcaniane hanno espulso grandi quantità di bombe laL’osservatorio per il monitoraggio per il rischio vulcanico dell’<strong><span style="color: red;">Alaska</span></strong> ha sollevato il livello di allerta del <strong><span style="color: red;">vulcano Iliamna</span></strong> (3053 m s.l.m.), a sud-ovest di Anchorage, dopo un aumento sostenuto dell’attività sismica nel corso degli ultimi tre mesi.viche, alcuni di 50 cm di diametro, lanciate fino a 2 km di distanza.<br />
Il VAAC di Washington ha riferito la presenza di una colonna di cenere prodotta dal <span style="color: red;"><strong>vulcano Agrigan</strong></span>, presso le <span style="color: red;"><strong>Isole Marianne</strong></span>.<br />
Il <span style="color: red;"><strong>Monte Kanlaon</strong></span>, un vulcano attivo delle <span style="color: red;"><strong>Filippine</strong></span>, è stato dichiarato temporaneamente chiuso agli alpinisti, dopo che delle grandi crepe causate dal violento terremoto di lunedì, di <span style="color: red;"><strong>magnitudo 6,9</strong></span>, sono state osservate presso il cratere e sulle superfici adiacenti al vulcano.<br />
Il <span style="color: red;"><strong>vulcano Tungurahua</strong></span> è esploso di nuovo, causando problemi nell’ambiente circostante, in <span style="color: red;"><strong>Ecuador</strong></span>.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.expreso.ec/expreso/funciones/binario/imagen.aspx?idart=2760047&idcat=19308&idcon=7076235&resolucion=1&tipo=2" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="http://www.expreso.ec/expreso/funciones/binario/imagen.aspx?idart=2760047&idcat=19308&idcon=7076235&resolucion=1&tipo=2" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Questi son soltanto alcuni degli ultimi avvenimenti di una lista infinita. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<strong>Shivio</strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-29482586770307815522012-04-17T12:37:00.001-07:002012-04-17T12:37:11.882-07:00Kamchatka: potente eruzione del vulcano ShiveluchIl vulcano attivo più settentrionale della Russia sta sfornando ceneri fino ad un'altezza di 9.500 metri nell'Estremo Oriente del <strong><span style="color: red;">Kamchatka</span></strong>. Il <strong><span style="color: red;">vulcano Shiveluch</span></strong>, alto 3283 metri, ha incrementato la sua attività nel maggio 2009 e periodicamente sputa cenere da tre a dieci chilometri nei cieli. <br />
Una potente eruzione di cenere ha avuto luogo il 16 Aprile 2012 alle 05,59 ora locale.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://en.rian.ru/images/16575/26/165752641.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="181" src="http://en.rian.ru/images/16575/26/165752641.jpg" width="320" /></a></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;">Il funzionario del KVERT ha detto che la colonna di cenere poteva essere vista chiaramente da una distanza di 40 chilometri, e che si sta diffondendo a est. E' l'eruzione più potente di quest'anno secondo l'esperto. Secondo gli scienziati, l'attività vulcanica negli ultimi due-tre anni ha modificato significativamente il profilo del vulcano con il cratere aumentato del 50% e le pendici diventate molto più ripide rispetto a prima. Anche se l'eruzione in corso non costituisce una minaccia immediata agli insediamenti vicini, le ricadute di cenere che ne derivano possono essere pericolose per la salute e l'ambiente. Le nubi di cenere vulcanica potrebbero anche costituire una minaccia per il traffico aereo perché le minuscole particelle possono causare problemi alle turbine dei motori degli aeromobili.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
VIDEO DELL'ERUZIONE DEL 2009</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/aajtofdIbZo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<span style="font-size: x-small;">fonte: </span><a href="http://en.ria.ru/russia/20120417/172867616.html"><span style="color: #009cc0; font-size: x-small;">http://en.ria.ru/russia/20120417/172867616.html</span></a><br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-70326507275679954732012-04-16T09:08:00.002-07:002012-04-16T10:44:05.297-07:00CALIFORNIA: 200 Metri di spiaggia scomparsi sprofondati in una notte<div style="text-align: center;">
<strong>UN EPISODIO INCREDIBILE HA INTERESSATO QUALCHE SETTIMANA FA' LA CALIFORNIA</strong></div>
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<a href="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/0152-150x150.jpg?w=645" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2012/04/0152-150x150.jpg?w=645" /></a></div>
La notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo, la spiaggia di Los Frailes, nel sud della Baja California, in Messico: oltre 200 metri di spiaggia sono sprofondati in mare a oltre 100 metri di profondità! Il tutto è successo all’improvviso, nella notte, in quanto al tramonto della sera prima la spiaggia è stata com’era sempre stata mentre poi all’alba i pescatori e i residenti locali si sono accorti dell’incredibile accaduto, che da settimane ha mobilitato esperti di tutto il mondo nella zona. <br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnLrd5VEngvkQ0UtAxvKRYsHBVTuydtST8zJG09RYCNUEYvOi7vp6GW8MbvG4ZyhAPsQ52pSpy-MyHNyGlrnX23TXMSb4mj66aN2Myq9EWMMEYm47zzSxF-mLvWRbTv8Utzj0GwFavDLk/s1600/spiaggia.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnLrd5VEngvkQ0UtAxvKRYsHBVTuydtST8zJG09RYCNUEYvOi7vp6GW8MbvG4ZyhAPsQ52pSpy-MyHNyGlrnX23TXMSb4mj66aN2Myq9EWMMEYm47zzSxF-mLvWRbTv8Utzj0GwFavDLk/s320/spiaggia.png" width="320" /></a></div>
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Sono scomparse circa 13.000 tonnellate di sabbia, un fenomeno chiamato “cascata di sabbia” che è allo studio degli scienziati.Il tutto è accaduto nella zona protetta di Cabo Pulmo National Park, dove d’estate ci sono migliaia di bagnanti e se fosse accaduto in quei momenti, sarebbe stata una tragedia.La cosa più incredibile, è che il “collasso” è accaduto anche sott’acqua e che a pochissimi metri dalla battigia la profondità del mare è diventata di 140 metri in una sola notte!I turisti sono avvertiti del rischio e in tutte le spiagge intorno a Los Frailes sono stati installati dei cartelli che invitano chiunque a non andare in spiaggia, che è comunque transennata.Qualcuno ha associato questo fenomeno a una serie di piccole scosse sismiche verificatesi nella zona proprio in quella notte, ma su quest’aspetto gli esperti stanno ancora facendo studi e analisi per capire se è possibile che i terremoti abbiano provocato quest’evento, oppure se sia stato lo sprofondamento, dovuto a chissà quale altra causa, a determinare lievi movimenti tellurici.E’ comunque stata esclusa ogni pista di natura “antropica”, e tutti sono convinti si tratti di un fenomeno naturale.Un vero e proprio mistero.<br />
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<strong>Peppe Caridi<br />fonte : <a href="http://www.meteoweb.eu/">http://www.meteoweb.eu/</a></strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-44890144255678675052012-04-16T08:57:00.004-07:002012-04-16T08:57:51.021-07:00Il posto più silenzioso del mondo, dove nessuno ha mai resistito più di 45 minuti<div style="text-align: center;">
<strong>Nella «camera anecoica» spessa tre metri i rumori sono a -9,4 decibel.</strong></div>
<div style="text-align: center;">
<strong>L'esperienza extrasensoriale è quasi insopportabile.</strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://images2.corriereobjects.it/Media/Foto/2012/04/15/laboratorio--180x140.jpg?v=20120415161020" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://images2.corriereobjects.it/Media/Foto/2012/04/15/laboratorio--180x140.jpg?v=20120415161020" /></a></div>
<span style="font-weight: bold;">SHHH! -</span> Chi non vorrebbe immergersi nel silenzio più assoluto, anche solo per pochi minuti? Sarebbe fantastico. Ebbene, esiste un luogo. La società del<a href="http://www.orfieldlabs.com/" rel="nofollow" target="_blank"><u> Minnesota Orfield Laboratories</u></a> ha creato una «camera anecoica» al 99,99% fonoassorbente. Tanto da valerle una menzione nel Guinness dei Primati. Ma come è fatto il «posto più silenzioso al mondo?» La stanza con delle mura molto spesse e delle speciali costruzioni in fibra di vetro, acciaio e 30 centimentri di calcestruzzo, accende la sensazione di trovarsi completamente isolati dal mondo. Lo spessore isolante misura 3,3 metri. L'ingresso si trova dietro due grosse porte corazzate per caveau, mentre il pavimento cede come una sorta di trampolino, in modo da non produrre alcun suono mentre si entra. Nessuna vibrazione, scricchiolio o fruscio. Se una normale conversazione misura un volume di circa 60 decibel - e in una stanza da letto è attorno ai 30 - all'interno del locale «più silenzioso al mondo» c'è una rumorosità di fondo di -9,4dB. <br />
<span style="font-weight: bold;">EXTRASENSORIALE -</span> Qui, però, il silenzio non è affatto d’oro. Anzi, diventa quasi insopportabile. E può portare allo squilibrio mentale. Soprattutto se si spengono anche le luci, così da eliminare anche l’ultimo dei rumori. I volontari che entrano nella stanza (dal 2004 il luogo più silenzioso della Terra), dopo un po’ di tempo si sentono male, ha spiegato al britannico <span style="font-style: italic;">Mail</span>, Steven Orfield, fondatore e presidente della società. «Le persone si orientano normalmente col suono quando si muovono. Tuttavia, questa camera anecoica è priva di tutte queste informazioni». L’esperienza extrasensoriale può risultare disorientante e inquietante. «Tanto più è silenziosa la stanza, quanto più saranno le cose che senti», sottolinea giustamente Orfield. Come per esempio il proprio battito cardiaco, la respirazione o lo stomaco che gorgoglia. Insomma, qui si diventa l'unica fonte di rumore. Nessuna persona è riuscita a resistere per più di tre quarti d’ora. <br />
<span style="font-weight: bold;">BOB DYLAN E CELLULARI -</span> La stanza viene usata da diverse società per testare l'acustica dei suoni su prodotti prima di lanciarli sul mercato: valvole cardiache; cellulari, apparecchi per le auto; lavatrici; moto. Anche la Nasa sottopone i propri astronauti a dei test dentro queste quattro mura e medici e ricercatori per studi clinici sulla sordità. Ma in questo edificio è stato inciso pure l'album Blood on the Tracks di Bob Dylan. <br />
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<br /></div>
<div class="footnotes">
<span class="author"><strong>Elmar Burchia</strong></span></div>
<div class="footnotes">
<br /></div>
<div class="footnotes">
<span class="author"><strong>fonte: <a href="http://www.corriere.it/esteri/12_aprile_15/stanza-silenzio-burchia_e4a5625a-86fe-11e1-9381-31bd76a34bd1.shtml">http://www.corriere.it/esteri/12_aprile_15/stanza-silenzio-burchia_e4a5625a-86fe-11e1-9381-31bd76a34bd1.shtml</a></strong></span></div>
<div class="footnotes">
<br /></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-47081483765077742212012-04-15T03:05:00.001-07:002012-04-15T03:05:31.459-07:00Animali: il gatto soffre? Ecco dieci segreti per capirlo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFuL9sZOYf8CqrTQhCeXUrEJz5oSiP4OpYsQH1WzYdGWLVQWPp7a0wKsxHKuRpL3hhjTFRdgYkMMHFNzsS6IeuaAqwwwbREavDceBNk_b3kBlH1wO87zCuJFh4ZjOrPnz9Foa711f4h2Q/s1600/389400_231271116946672_103458476394604_553115_1365454073_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFuL9sZOYf8CqrTQhCeXUrEJz5oSiP4OpYsQH1WzYdGWLVQWPp7a0wKsxHKuRpL3hhjTFRdgYkMMHFNzsS6IeuaAqwwwbREavDceBNk_b3kBlH1wO87zCuJFh4ZjOrPnz9Foa711f4h2Q/s320/389400_231271116946672_103458476394604_553115_1365454073_n.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
(AGI) - New York, 14 apr. - I gatti tendono a mascherare il dolore rendendo difficile la comprensione di un'eventuale malattia. "Non bisogna credere che se non manifestano dolore apertamente non soffrano, non e' quello l'indizio per capire se un gatto ha una patologia", ha spiegato all'Huffington Post Mary Fuller, veterinaria. "Quello che conta - ha continuato - e' notare i cambiamenti nel comportamento o qualcosa di bizzarro che interferisce con le solite abitudini del gatto. Ad esempio, se ha l'artrite puo' zoppicare o meno, non e' detto.<br /> Ma se smette di saltare da un letto a un mobile, potrebbe essere un segnale di sofferenza". La Fuller stabilisce dieci regole per essere certi che il proprio gatto e' in perfetta salute, sviando i suoi tentativi di dissimulare il malessere.<br />
<strong>1- la mancanza di interesse verso l'igiene personale,</strong><br />
<strong>2- la riduzione dell'attivita', </strong><br />
<strong>3- un calo di interazione con la famiglia, </strong><br />
<strong>4- la tendenza eccessiva a nascondersi, </strong><br />
<strong>5- la mancanza di appetito e la perdita di peso, </strong><br />
<strong>6- l'aggressivita' o il miagolio quando qualcuno prova a fare una carezza,</strong><br />
<strong>7- se il gatto fa i suoi bisogni fuori dalla lettiera,</strong><br />
<strong>8- fa strani e crescenti vocalizzi,</strong><br />
<strong>9- se affanna o ha un battito del cuore troppo accelerato,</strong><br />
<strong>10- il campanello d'allarme deve suonare quando ha le pupille dilatate.</strong><br />
<br />
Tutti piccoli accorgimenti che possono aiutarci a intercettare un possibile malessere del gatto".<br />
<br />
fonte: <a href="http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201204141525-ipp-rt10067-animali_il_gatto_soffre_ecco_dieci_segreti_per_capirlo">http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201204141525-ipp-rt10067-animali_il_gatto_soffre_ecco_dieci_segreti_per_capirlo</a><br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-31930923161963436592012-04-15T02:49:00.000-07:002012-04-15T02:49:05.433-07:00Il ciclone Lucy allontana la siccità dall'Italia<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="http://static.blogo.it/ecoblog/ciclonelucy.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="http://static.blogo.it/ecoblog/ciclonelucy.jpg" width="320" /></a>Agricoltori felici per le piogge portate dal ciclone mediterraneo Lucy anche se preoccupati per l’abbassamento delle temperature. Dopo un marzo secco e caldo arrivano le piogge nei campi a dare refrigerio sopratutto alla Toscana che qualche settimana fa <a href="http://www.ecoblog.it/post/15071/siccita-in-toscana-e-caldo-record-al-nord-italia">lanciò l’allarme</a> per la persistente siccità. Anche nel resto d’<a href="http://www.ecoblog.it/post/15245/siccita-leuropa-agricola-teme-unestate-difficile">Europa la siccità</a> continua a attanagliare Francia, Spagna. Portogallo e Regno Unito che hanno le riserve d’acqua al lumicino.</div>
<br />
<br />
D’altronde l’Isac-CNR (Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima) conferma in un comunicato stampa che lo scorso mese di marzo, solitamente piovoso, è stato insolitamente caldo e secco: <br />
<blockquote>
Il mese appena concluso è risultato in Italia il terzo marzo più caldo dal 1800 ad oggi, con un anomalia di +2.3 gradi sopra la media del periodo di riferimento 1971-2000, dopo il 1994 e il 2001 (rispettivamente +2.6 e +3.2°C). L’ anomalia è stata più pronunciata al nord, dove si è registrato un +3.2°C che colloca marzo 2012 al primo posto, insieme con il 1994. Oltre che dalle elevate temperature, il mese è stato caratterizzato anche da precipitazioni molto scarse, che hanno fatto registrare un deficit del -52% rispetto alla media del periodo di riferimento, ponendolo al 25esimo posto nella graduatoria dei marzo più secchi di sempre.</blockquote>
fonte: <a href="http://www.ecoblog.it/">http://www.ecoblog.it/</a><br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-90251985432439889942012-04-14T10:10:00.001-07:002012-04-14T10:10:20.934-07:00Il mistero del «monolite» su Marte<strong>Nero come il blocco di pietra di «2001 Odissea nello spazio». Le teorie degli ufologi. Le spiegazioni della Nasa.</strong><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.corriere.it/Media/Foto/2012/04/13/NASA--620x420.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="http://www.corriere.it/Media/Foto/2012/04/13/NASA--620x420.jpg" width="320" /></a></div>
La roccia misura diversi metri d’altezza, è rettangolare e somiglia al leggendario monolite nero di2001 Odissea nello spazio. Lo strano reperto – ripreso su Marte da una distanza di circa 260 chilometri – è stato scovato da astronomi dilettanti nelle foto ravvicinate del pianeta rosso, scattate qualche anno fa da HiRise, il sensore ottico della Nasa. È la prova dell’esistenza di un’antica civiltà marziana? <span id="more-3490"></span>Eretto dagli alieni per chissà quali ragioni? La risposta dell’agenzia spaziale pare molto più semplice.<br />
<strong>SPIEGAZIONE</strong> - Continua la serie di «misteri» riguardanti le foto scattate dalla telecamera ad alta risoluzione montata sulla sonda Mars Reconnaissance Orbiter. Sono decisamente intriganti, in realtà pubblicate già tre anni fa su internet dal portale <a href="http://apod.lunexit.it/" rel="nofollow" target="_blank"><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: #026acb;">Lunar Explorer Italia</span></span></a>. L’oggetto, a quanto pare, perfettamente rettangolare, ricorda tanto i monoliti piantati sulla terra e sulla Luna nel film di Stanley Kubrick. Soprattutto sul web vengono imbastite con un certa frequenza le teorie più stravaganti, ogni volta con nuove affermazioni sensazionalistiche. La natura «artificiale» dell’oggetto osservato avrebbe però una spiegazione molto terrena. Ne parla il sito<a href="http://www.livescience.com/19636-monolith-mars-2001-space-odyssey.html" rel="nofollow" target="_blank"><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: #026acb;">LiveScience</span></span></a>, che cita Jonathon Hill del Mars Space Flight presso l’Arizona State University. Il ricercatore, che per l’agenzia spaziale esamina le foto di pianeti sconosciuti, spiega: l’oggetto in questione è solo un grosso sasso. La sua vicinanza a un dirupo sembra infatti suggerire che si tratti di un pezzo di roccia che si è staccato ed è poi rotolato fino alla posizione attuale. Inoltre, sottolinea Hill, non è nemmeno del tutto rettangolare.<br />
<strong>MONOLITE</strong> - Lo scienziato sottolinea che la risoluzione della fotocamera (da 40 milioni di dollari, <em>ndr</em>) è troppo bassa per rivelare i dettagli di una roccia di medie dimensioni come questa. «L’oggetto tende a essere rettangolare proprio perché i pixel dell’immagine sono quadrati». Come se non bastasse, la dimensione sarebbe distorta: la presunta altezza del monolite pare esagerata nella foto a causa della posizione del sole. Lo scatto è stato infatti realizzato con il sole molto basso, vicino all’orizzonte. Di conseguenza, il masso getta un’ombra particolarmente lunga. Ciononostante, «complottisti», ufologi o sedicenti esperti, non hanno del tutto torto a definirlo un monolite. La parola arriva dal greco e significa proprio «singola pietra».<br />
<br />
Elmar Burchia<br />
fonte: <a href="http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_aprile_13/bruchia-il-mistero-del-monolite-su-marte_159df9ce-8558-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml"><span style="color: #026acb;">http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_aprile_13/bruchia-il-mistero-del-monolite-su-marte_159df9ce-8558-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml</span></a><br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-61718881123285767812012-04-10T09:19:00.004-07:002012-04-10T09:19:51.593-07:00L'Islanda trema<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://images.nationalgeographic.com/wpf/media-live/photos/000/175/cache/iceland-katla-volcan_17528_600x450.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="http://images.nationalgeographic.com/wpf/media-live/photos/000/175/cache/iceland-katla-volcan_17528_600x450.jpg" width="320" /></a></div>
Diversi vulcani nei giorni scorsi hanno manifestato segnali di attività
sismica.<br />Il vulcano Hamarinn ha avuto la sua prima eruzione nel luglio 2011.
<br />Questa eruzione era piccola e ha iniziato senza nemmeno un colpo di attività
sismica. Ha creato un inondazione nel ghiacciaio senza alcun danno. <br />Ma ha
riempito un lago artificiale che viene utilizzato per la produzione di energia
in questo settore. <br />Questa eruzione fu breve, durò solo per circa 24 ore,
forse anche meno. <br />Questa zona del vulcano Hamarinn ha avuto uno sciame di
terremoti. <br />Ma questo non vuol dire che sta per eruttare di nuovo. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.vedur.is/media/frettir/jardskjalftar_eldgos/medium/hamar_221008.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://www.vedur.is/media/frettir/jardskjalftar_eldgos/medium/hamar_221008.jpg" width="320" /></a></div>
Ma mostra anche che l'attività corrente nel vulcano Hamarinn non è
finita.<br />Anche il Kverkfjöll ha mostrato segni di inquietudine.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.skimountaineer.com/ROF/Beyond/Kverkfjoll/Kverkfjoll.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="206" src="http://www.skimountaineer.com/ROF/Beyond/Kverkfjoll/Kverkfjoll.jpg" width="320" /></a></div>
Il vulcano Kverkfjöll ha messo in guardia di una possibile eruzione da qualche
tempo. <br />I terremoti sono in aumento nel vulcano Kverkfjöll. <br />La maggior
parte del tempo ci sono stati solo sciami piccoli di terremoto <br />Non ci sono
altri cambiamenti finora notati. <br />Ma questo è a differenza di quanto sta
avvenendo nel vulcano Askja nelle ultime settimane.<br />Anche il vulcano
preistorico è attivo.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.skimountaineer.com/ROF/Beyond/Tungna/Tungnafellsjokull.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://www.skimountaineer.com/ROF/Beyond/Tungna/Tungnafellsjokull.jpg" width="320" /></a></div>
Il vulcano Tungnafellsjökull, che si trova immediatamente NW della calotta del
Vatnajökull, contiene due caldere. <br />Una è in gran parte occupato dal
ghiacciaio Tungnafellsjökull, e l'altra libero dai ghiacci situata a SE composta
da lava riolitica del Pleistocene. <br />Il vulcano Tungnafellsjökull è in gran
parte di età Pleistocene,ma fessure sul fianco postglaciali sul lato NE hanno
prodotto basalti giovani.<br />Recentemente gli sciami sismici dopo quelli già
registrati hanno continuato a scarsa profondità.<br />Questo sciame sismico è
interessante, in quanto è iniziato con pochi terremoti alla profondità di circa
10 km. <br />Ciò suggerisce che il magma potrebbe essere in spinta fino al
vulcano. <br />Questo almeno significa che l'eruzione stà per cominciare
ora.<br />Ma se questo progresso continua,potrebbe finire con una eruzione di un
giorno. <br />Ma quando e quanto grande è impossibile sapere al momento attuale.
per il momento i terremoti hanno
smesso.<br /><br />Fonte: <a href="http://www.jonfr.com/volcano/">http://www.jonfr.com/volcano/</a> <br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-63121455148696150312012-04-09T13:58:00.000-07:002012-04-09T13:58:24.718-07:00Le sei bufale sulla fine del mondo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2ZSjuL2h26gb6LGSAQBXJogQcuk_FNccwY87Wj3fciRsQJmouP8yXoZPZAIRXbig6-IHIyzv4_pWWhzicF_ganYA8ZZWxQ_fltYwsGR2WDkvv36RxKX3Nt0PJTHumeXKkfMokhS2S_Gc/s1600/3_%2520allineamento%2520galattico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="162" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2ZSjuL2h26gb6LGSAQBXJogQcuk_FNccwY87Wj3fciRsQJmouP8yXoZPZAIRXbig6-IHIyzv4_pWWhzicF_ganYA8ZZWxQ_fltYwsGR2WDkvv36RxKX3Nt0PJTHumeXKkfMokhS2S_Gc/s320/3_%2520allineamento%2520galattico.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ne abbiamo lette di tutti i colori sulla fantomatica <strong><span style="color: #3b75a1;">fine del mondo</span></strong> che ci attende questo <strong><span style="color: #3b75a1;">2012</span></strong>. E ancora tante dovremo aspettarcene durante questi mesi che ci dividono dall’ora X. Basta scivolare tra gli infiniti link sul web per scoprire quante storie è possibile reperire, tra teorie serie e semiserie, <strong><span style="color: #3b75a1;">ipotesi</span></strong> ma anche <strong><span style="color: #3b75a1;">smentite scientifiche</span></strong>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma veniamo al punto. Abbiamo scoperto che in realtà il <strong><span style="color: #3b75a1;">calendario Maya</span></strong> non profetizzerebbe una fine bensì un principio, ovvero l'inizio di un nuovo ciclo. Dopotutto, perché stupirci? Se per il popolo ebraico siamo nel 5769 e per gli islamici nel 1430, cosa comporta al resto del mondo se il <strong>21 dicembre 2012</strong> cambierà qualcosa in un calendario ormai appartenete al passato?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eppure c'è chi profetizza <strong>blocco e inversione della rotazione terrestre</strong> a causa della diminuzione di <strong><span style="color: #3b75a1;">campo magnetico</span></strong>, l'imbattersi del <strong><span style="color: #3b75a1;">pianeta Nibiru</span></strong> con il nostro pianeta, <strong>allineamento galattico del Sole </strong>e così via. Tuttavia, analizziamo una per una queste possibili ‘bufale’ e riflettiamoci per un attimo sopra.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMyBgm640jHWsDDmtWafzZ0C9_orB7Sh9SQkYygFZGFROm7h9S63IcF0hTqV19ePYmF9HkJhix97Km_f0-MOhpbFAw33vnwKz9FFu0085jyEeVVKKjQnZr_UvNcMaFcBEOGFyD7tbfh2U/s1600/1_%2520impatto%2520asteroide.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="162" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMyBgm640jHWsDDmtWafzZ0C9_orB7Sh9SQkYygFZGFROm7h9S63IcF0hTqV19ePYmF9HkJhix97Km_f0-MOhpbFAw33vnwKz9FFu0085jyEeVVKKjQnZr_UvNcMaFcBEOGFyD7tbfh2U/s320/1_%2520impatto%2520asteroide.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong><span style="color: #3b75a1;">1. Inversione dei poli magnetici</span></strong><br />
Il <strong>rallentamento della rotazione terrestre</strong> è un fattore reale e costante da milioni di anni. Questo a causa dell'attrito delle <strong>maree</strong> causate dai <strong>cicli lunari</strong>. Inoltre, le <strong>inversioni magnetiche</strong> impiegano qualche migliaio di anni per compiersi. L'ultima si calcola sia avvenuta 780 mila anni fa e la prossima non è possibile stimarla. Sono cambiamenti che si verificano in centinaia di migliaia di anni e sono decisamente lenti e graduali. Dunque, i Maya non ne erano di certo al corrente!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDS0EtWrh69QH4Ro3gFy9g8Fpg0iUJtABd7_FNewpQAUDmBb2gHY80PFFPD6cYVbl8FxPSDeN9Wofn85IK0aZXzXTvqPUP3ZldSwP0OjSP-xLYAZZLJjxjbYDdcIB_L2gU1aKcwv3cpO0/s1600/2_%2520pianeta%2520X%2520contro%2520Terra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDS0EtWrh69QH4Ro3gFy9g8Fpg0iUJtABd7_FNewpQAUDmBb2gHY80PFFPD6cYVbl8FxPSDeN9Wofn85IK0aZXzXTvqPUP3ZldSwP0OjSP-xLYAZZLJjxjbYDdcIB_L2gU1aKcwv3cpO0/s320/2_%2520pianeta%2520X%2520contro%2520Terra.jpg" width="306" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #3b75a1;"><strong>2. Nibiru, ovvero il </strong><em><strong>Pianeta X</strong></em></span><br />
Che lo si chiami in un modo o nell'altro, questo pianeta incute timore ai più. Si tratterebbe di una massa che secondo alcuni graviterebbe attorno al Sole in un'orbita di 3.600 anni. Che, naturalmente, scadranno in questo 2012. Il ritorno del pianeta Nibiru potrebbe causare indicibili catastrofi a causa dello sconvolgimento delle forze gravitazionali dei vari pianeti del sistema solare. Ad ogni modo, ricordiamo che le fonti di tale presenza nell'universo risalirebbe ai <strong>Sumeri</strong> che, per quanto fossero avanzati nei calcoli astronomici, ancora ignoravano il fatto che fosse la Terra a girare attorno al Sole e non viceversa!</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong><span style="color: #0b5394;">3. Allineamento galattico</span></strong>Per chi non lo sapesse, si tratta dell’<strong>allineamento del Sole</strong>, nel giorno del <strong>solstizio</strong> di dicembre, con il <strong>piano equatoriale della Via Lattea</strong>. Occorre precisare che ogni solstizio invernale il Sole è sempre allineato verso il centro della galassia. E pare che nel periodo compreso tra il 1980 e il 2016, questo allineamento coincida perfettamente con l'equatore della galassia. Tale fenomeno ha avuto il suo culmine nel 1998. E, ovviamente, siamo ancora qui a riproporre il problema!<br />
<strong><span style="color: #3b75a1;">4. La fine del mondo secondo i Maya</span></strong><br />Come già accennato, il <a href="http://www.nextme.it/index.php/component/search/?Itemid=1&searchword=2012&submit=Search&searchphrase=exact&ordering=newest" target="_blank"><strong><span style="color: #3b75a1;">21 dicembre 2012</span></strong></a> sarà solo la fine di un ciclo. Poniamo il caso di essere tutti diretti discendenti della <strong>civiltà Maya</strong>, dovremmo quel giorno festeggiare il nostro Capodanno. E ritrovarci un minuto dopo nell'anno 13.0.0.0.0. A quanto pare nulla di così apocalittico. Se i diretti interessati, ossia i Maya, non pensavano minimamente ad una fine, perché farlo noi?<br />
<strong><span style="color: #3b75a1;">5. Il Sole e le macchie solari</span></strong><br />Quella delle <strong><span style="color: #3b75a1;">macchie solari</span></strong> è forse, fra tutte, la reale minaccia. Le macchie solari altro non sono che regioni della superficie del Sole con una temperatura minore dell'ambiente circostante, ma con una forte <strong>attività magnetica</strong>. Ed è anche a queste macchie che si imputa la causa del <strong>riscaldamento globale</strong> del pianeta. Collegate al <strong><span style="color: #3b75a1;">ciclo di 11 anni del Sole</span></strong>, si attende per quest'anno e per il prossimo un picco delle macchie. Questo potrebbe causare problemi ai satelliti e alle comunicazioni ad alta frequenza nelle regioni polari. E già alcuni assaggi ne abbiamo avuti in questi giorni poiché sono state numerose le <strong><span style="color: #3b75a1;">tempeste solari</span></strong> che hanno avuto luogo.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvKN9slvNJ9QAKsrW3Yebx4fHPOOiPF3N8ms89Xa5c8S_DergbHOpEhbzWNFRpQR1NEN5xRfvAvkIzPe_llwA6L6Wi04ffQLUdMzga3Y8JXJuqzo8-p4hpoqOhktCVLkxTCwqgr4w3V4U/s1600/6_%2520predizione%2520maya%25202.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvKN9slvNJ9QAKsrW3Yebx4fHPOOiPF3N8ms89Xa5c8S_DergbHOpEhbzWNFRpQR1NEN5xRfvAvkIzPe_llwA6L6Wi04ffQLUdMzga3Y8JXJuqzo8-p4hpoqOhktCVLkxTCwqgr4w3V4U/s320/6_%2520predizione%2520maya%25202.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong><span style="color: #3b75a1;">6. La profezia Maya</span></strong><br />Alla luce di tutto ciò, c'è da chiedersi cosa effettivamente avessero profetizzato i <strong><span style="color: #3b75a1;">Maya</span></strong> per questo 2012. In realtà nulla, non essendoci testimonianze al riguardo. Tuttavia, ci sono delle <strong><span style="color: #3b75a1;">profezie</span></strong> che dipingerebbero scenari apocalittici. In esse si ipotizza la distruzione del pianeta a causa di un <strong>diluvio</strong> che, come ben sappiamo, in molte culture è lo scenario più temuto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ecco, forse al diluvio non ci avevamo ancora pensato!</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>Federica Vitale.</strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>fonte: <a href="http://www.nextme.it/rubriche/misteri/3410-bufale-fine-mondo-2012">http://www.nextme.it/rubriche/misteri/3410-bufale-fine-mondo-2012</a></strong></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-43615713345373141342012-04-05T11:56:00.004-07:002012-04-05T11:57:40.249-07:00Ghiacciai in avanzata in tutto il mondo<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.repubblica.it/images/2012/01/12/092146051-40fb2627-e70a-4340-9264-3d67129bf9e7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="http://www.repubblica.it/images/2012/01/12/092146051-40fb2627-e70a-4340-9264-3d67129bf9e7.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
E se quando osserviamo alla televisione il classico crollo di una piattaforma
di ghiaccio in mare non stessimo osservando gli effetti del Rioscaldamento
Globale bensì il fenomeno di avanzamento dei ghiacciai?<br />
La formazione di
iceberg in Antartide, ma anche nei mari che circondano il Polo Nord, è un evento
assai comune e per nulla eccezionale. Di eccezionale possono esserci, se mai, a
volte, le dimensioni delle masse di ghiaccio che si staccano, dimensioni di
parecchie migliaia di km2.<br />
Quando ghiacciai terrestri scendono fino al mare,
la parte finale della lingua di ghiaccio, a contatto con l’acqua marina, inizia
a galleggiare, per un fenomeno detto “calving”: il ghiaccio, infatti, è più
leggero dell’acqua (di questo è molto facile rendersi conto bevendo una bibita
d’estate: i cubetti di ghiaccio galleggiano sulla superficie del liquido nel
nostro bicchiere). Questo provoca la formazione di fratture nella massa di
ghiaccio e il conseguente distacco di porzioni più o meno grandi. La forma di
questo tipo di iceberg è in genere irregolare, con una superficie frastagliata e
tormentata.<br />
Quindi il cosidetto crollo di un ghiacciaio in mare non sarebbe
dovuto ad un fenomeno di Riscaldamento dell'atmosfera, ma bensì un fattore
comune,più avanza il fronte di un ghiacciaio,più repentina sarà alla base verso
il mare la formazione degli iceberg.<br />
Un maggior innevamento aumenta la massa
del ghiacciaio,quindi aumentando il peso di esso,subisce per effetto della forza
di gravità una maggiore spinta verso il mare,e quindi man mano che entra in
contatto con l'acqua marina per un accelerato spostamento,maggiore sarà il
numero di crolli e la formazione di iceberg.<br />
L'immagine a effetto dei tg che
mostra porzioni di ghiacciai che crollano in mare di per se è un effetto
speciale a cui viene attribuita un'erronea spiegazione,che sarebbe il caldo la
causa del suo crollo,quando in realtà è un'avanzata del fronte glaciale.<br />
Se
fosse un fenomeno dovuto al riscaldamento i ghiacciai si ritirerebbero come
quello nell'immagine sottostante.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/_uTePTlemZ44/TSRuDe1VSoI/AAAAAAAAF-w/a7cDhwz1-5M/s1600/Ghiacciai_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/_uTePTlemZ44/TSRuDe1VSoI/AAAAAAAAF-w/a7cDhwz1-5M/s320/Ghiacciai_2.jpg" width="218" /></a></div>
Il fenomeno che osserviamo invece è esattamente l'opposto,quindi significa che i
ghiacciai continentali in Antartide recuperano massa che li fa scivolare più
rapidamente verso il mare.<br />
Diversi ghiacciai in tutto il globo manifestano
proprio segni di avanzata,e non ritirata,a differenza di altri.<br />
È un dato di
fatto,che molti ghiacciai himalayani stanno crescendo. <br />
In un atto di sfida
di scorrettezza politica, alcuni 230 ghiacciai della catena dell'Himalaya
occidentale, tra cui il Monte Everest, K2 e Nanga Parbat, sono effettivamente in
crescita.<br />
"Questi sono i più grandi alle medie latitudini del mondo," dice
John Shroder della University of Nebraska-Omaha. "E tutti sono ancora lì,o in
fase di avanzare."<br />
Ottantasette dei ghiacciai hanno registrato un'impennata
in avanti dal 1960. <br />
Considerando che l'Himalaya vanta più di 15.000
ghiacciai, uno studio di "più di 80 ghiacciai" sembra appena sufficiente per
giustificare un tale pronunciamento catastrofico.<br />
"In Norvegia, molti
ghiacciai marittimi sono stati in grado di aumentare la massa", ammette Zemp.
("In grado di aumentare la massa" significa crescere.)<br />
In Nord America,
ammette anche Zemp, "alcuni valori positivi sono stati riportati dai monti
Cascade Nord e il Campo di Ghiaccio Juneau." ("Visualizzazione valori positivi"
significa crescere.)<br />
Purtroppo,dai millenni il lungo trend di fusione ora
sembra stia cambiando. <br />
Quasi tutte le regioni coperte dai ghiacci della
Terra stanno guadagnando massa.<br />
Guardiamo lo Stato di Washington. <br />
Il
ghiacciaio Nisqually sul Monte. Rainier è in crescita. <br />
Il ghiacciaio sul
Monte Emmons del Rainier è in crescita. <br />
I Ghiacciai del Glacier Peak , nel
nord Washington stanno crescendo. <br />
E ghiacciaio sul Monte. Saint Helens è ora
più grande di quanto non fosse prima dell'eruzione del 1980. <br />
Guardiamo la
California. <br />
Tutti e sette i ghiacciai del Mount Shasta sono in crescita.
<br />
Questo include anche tre miglia del ghiacciaio Whitney. <br />
Tre dei
ghiacciai del Monte Shasta hanno raddoppiato dal 1950.<br />
O guardiamo l'Alaska.
<br />
I ghiacciai stanno crescendo in Alaska per la prima volta in 250 anni.
<br />
Nel maggio dello scorso anno, il ghiacciaio Hubbard stava avanzando alla
velocità di sette piedi (due metri) al giorno - più di mezzo-a-miglia all'anno.
<br />
E in Icy Bay , almeno tre ghiacciai hanno avanzato un terzo di un miglio (un
chilometro e mezzo) in un anno.<br />
Il Icefield Juneau , con i suoi "valori
positivi", copre 1.505 miglia quadrate (3.900 kmq) ed è il quinto più grande
dell'emisfero occidentale. <br />
Nel 2007, l'Antartide ha stabilito un nuovo
record per la misura del ghiaccio dal 1979, dice il meteorologo Joe D'Aleo.
<br />
Mentre l'area Penisola Antartica si è riscaldata negli ultimi anni, e il
ghiaccio vicino ad esso diminuito durante l'estate,l'interno dell'Antartide è
stato più freddo e l'estensione del ghiaccio più grande.<br />
L'Antartico ghiaccio
marino è in aumento. <br />
Secondo l'Australian Antarctic Division programma di
glaciologia con a capo Ian Allison, le perdite di ghiaccio marino in Antartide
occidentale negli ultimi 30 anni sono state più che compensati dagli aumenti
nella regione del Mare di Ross, solo nel settore dell'Antartide orientale.<br />
<div style="text-align: center;">
----------------------</div>
Recentemente è uscita una <strong>bufala </strong>che diceva:<span style="font-weight: bold;">"Il
Polo Nord si sta sciogliendo e sta assumendo l'aspetto di un'isola per la prima
volta nella storia umana.Le Sorprendenti immagini satellitari scattate tre
giorni fa mostrano che lo scioglimento dei ghiacci ha aperto i passaggi
leggendari nel Nord-Ovest e Nord-Est dell 'artico- che permetteranno di navigare
attorno alla calotta polare artica."</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia6fUTJRn7Cjr7T3jkLre2b6gjL5KdhQtKvfi8Ygt8OR68kQhTFNvyYjOC9I2iEm6fj5oM5_FsGQDFhD6ZLu_aEwuaQY0AYC0INKx1GlrmhDwse06_sF8luWpl50gALy51iymzyKGga78/s320/article-1050990-027A8CB000000578-664_468x507.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia6fUTJRn7Cjr7T3jkLre2b6gjL5KdhQtKvfi8Ygt8OR68kQhTFNvyYjOC9I2iEm6fj5oM5_FsGQDFhD6ZLu_aEwuaQY0AYC0INKx1GlrmhDwse06_sF8luWpl50gALy51iymzyKGga78/s320/article-1050990-027A8CB000000578-664_468x507.jpg" /></a></div>
I fatti cosa dicono?<br />
Semplicemente non si tratta di un fatto reale ma solo una bufala.<br />
<span style="font-weight: bold;">"Dal secondo grafico si nota subito che l'estensione
attuale non è la peggiore degli ultimi anni, ma superiore agli inverni
2004-2005, 2005-2006, 2006-2007, 2010-2011 e al livello degli inverni 2007-2008,
2008-2009, 2009-2010."</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://arctic.atmos.uiuc.edu/cryosphere/NEWIMAGES/arctic.seaice.color.000.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://arctic.atmos.uiuc.edu/cryosphere/NEWIMAGES/arctic.seaice.color.000.png" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Fonti:</div>
http://www.eniscuola.net/it/acqua/speciali/iceberg/#Gli%20iceberg,%20come%20nascono<br />
http://iceagenow.com/Glaciers_Growing_in_Western_Himalayas.htm<br />
http://www.asiasentinel.com/index.php?option=com_content&task=view&id=2141&Itemid=404<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-33652624264932351702012-04-05T11:37:00.000-07:002012-04-05T11:37:04.697-07:00Il Sole sta cambiando. “È alla fine di un ciclo”Non ci sono più le mezze stagioni e anche il sole non è più quello di una volta… Non è il solito luogo comune, ma un grido d’allarme lanciato dagli scienziati. La stella che ci illumina, che ci scalda, che ci dà la vita sta cambiando- e molto rapidamente per giunta. Le sue mutazioni avranno presto effetti diretti sul nostro pianeta.<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="http://www.extremamente.it/wp-content/uploads/2012/04/sole-massa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.extremamente.it/wp-content/uploads/2012/04/sole-massa.jpg" /></a>I cambiamenti climatici del Sole infatti potrebbero lasciare la Terra in balia di violente tempeste solari e soprattutto di pericolose emissioni di raggi cosmici. Il campo magnetico che circonda l’astro infatti è destinato a scemare nei prossimi anni. La prima conseguenza sarà una riduzione del numero delle macchie solari ( il che potrebbe comportare un sostanziale calo del calore emesso ed un’alterazione nel clima terrestre) e insieme delle tempeste solari, che saranno sì meno numerose, ma molto più forti e dannose.</div>
<br />
<br />
< UN' EMISSIONE DI MASSA CORONALE DAL SOLE<br />
<br />
Gli studi presentati all’ultimo Meeting Nazionale di Astronomia che si è svolto a Manchester, in Gran Bretagna, dipingono un quadro molto poco confortante del futuro prossimo venturo. E in questo caso, i Maya e le loro profezie non c’entrano. A parlare sono i dati raccolti dagli scienziati ed elaborati da un giovane ricercatore dell’Università di Reading.<br />
Nella sua relazione, Luke Barnard è partito da quello che è definito in astrofisica il “Grand Solar Maximum ” o GSM ( “grande massimo solare”), ovvero un inusuale periodo di attività superintensa. Analizzando gli isotopi nei ghiacci perenni dei poli e i cerchi degli alberi secolari, gli studi hanno appurato che negli ultimi 9300 anni il Sole ha già attraversato 24 volte questa fase “esplosiva”.<br />
L’ultimo ciclo, quello attuale, è praticamente coinciso con l’inizio dell’era spaziale e tra poco terminerà. Sembrerebbe una buona notizia, se non fosse per quello che accadrà in seguito. Attenuandosi il campo magnetico della nostra stella, la Terra risulterà più esposta ai raggi cosmici.<br />
Saremo più vulnerabili, dunque. I primi a farne le spese saranno gli astronauti. Gli equipaggi delle navette spaziali rischieranno danni cellulari, nonostante gli schermi e le tute pensati apposta per proteggerli: non basteranno più. Ci potrebbero essere seri problemi anche per chi vola ad alta quota: piloti, steward ed hostess per primi, ma anche i “frequent flyer”.<br />
Lo scenario profilato da Luke Barnard vede infatti un aumento cospicuo delle radiazioni cosmiche di almeno una volta e mezza il livello attuale nonchè l’intensificarsi delle eruzioni solari, che saranno tra le più violente degli ultimi cento anni. Oltre ad essere un pericoloso fattore cancerogeno ( favorisce il tumore della pelle), questo incremento delle emissioni solari e dei raggi cosmici influirà sulle strumentazioni elettroniche dalle quali la nostra società ormai è completamente dipendente.<br />
<br />
Fonte: <a href="http://www.extremamente.it/2012/04/03/il-sole-sta-cambiando-e-alla-fine-di-un-ciclo/#more-8712"><span style="color: #026acb;">http://www.extremamente.it/2012/04/03/il-sole-sta-cambiando-e-alla-fine-di-un-ciclo/#more-8712</span></a><br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-56860501320649636212012-04-05T11:29:00.002-07:002012-04-05T11:29:42.537-07:00Il Sea Orbiter: vascello per ricerche sul climaIl Sea Orbiter è un vero e proprio laboratorio galleggiante per scopo scientifico, didattico e comunicativo<div>
<strong>In occasione della </strong><em><strong>Fiera del Lusso Sostenibile 1618</strong></em><strong> , una mostra di innovazione internazionale che combina lusso e <a href="http://www.zegreenweb.com/sinformer/1-618-luxe-calme-volupte-et-developpement-durable,51832" target="_blank"><span style="color: #026acb;">sviluppo sostenibile</span></a> </strong><strong>, che si è concluso Domenica </strong><strong>, l’architetto francese Jacques Rougerie e il suo team hanno ripresentato la loro monumentale </strong><em><strong><a href="http://www.zegreenweb.com/tag-seaorbiter" target="_blank"><span style="color: #026acb;">Sea Orbiter</span></a></strong></em><strong> , in fase di progettazione da circa dieci anni. Questa volta, è proprio questo </strong><strong>: </strong><strong>l’inizio della costruzione di </strong><strong>questa </strong><strong>laboratorio di osservazione <a href="http://www.zegreenweb.com/tag-oceans" target="_blank"><span style="color: #026acb;">degli oceani</span></a> sarà presto disponibile.</strong><br />
<span id="more-3199"></span><br />
<em>“E ‘l’oceano, che ha dato alla luce il futuro destino delle civiltà”</em> , ama dire Jacques Rougerie, un uomo decisamente rivolto verso il mare Si descrive come un “marestre” (sia marinaio sia terrestre dunque) e <em>Sea Orbiter</em> è un perfetto esempio della sua filosofia di vita. Lui e il suo team hanno parlato Venerdì mattina in una conferenza organizzata dalla <em>Fiera 1618</em> presso la <em>Città della Moda e Design</em> (XIV <sup><span style="font-size: xx-small;">°</span></sup>arrondissement di Parigi), che fornisce alcuni dettagli su questo gigantesco progetto.<br />
<em>“l’osservazione dei fondali delll’voceano </em><em>, </em><em>molti dei quali rimangono sconosciuti per l’uomo,per comprendere l’influenza del clima oceanico e rafforzare il rapporto tra l’uomo e l’Oceano “</em> : queste sono gli ambiziosi obiettivi della <em>Sea Orbiter.<em>“The Sea Orbiter è la prima casa </em><em>- </em><em>nomade marina </em></em>vero e proprio laboratorio di osservazione galleggiante per uso scientifico, didattico e comunicativo <em> Essa permetterà a uomini, donne e bambini stare davvero sotto il mare”.</em></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.zegreenweb.com/files/Le_Sea_Orbiter_c_est_pour_bientot3-716x1024.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.zegreenweb.com/files/Le_Sea_Orbiter_c_est_pour_bientot3-716x1024.jpg" width="223" /></a></div>
<strong>Di missioni subacquee da sei mesi a un anno</strong><br />
Tipo di imbarcazione verticale, la nave futuristica è come un laboratorio per la sperimentazione versatile, aprendo una vasta gamma di possibilità per la ricerca con missioni di durata compresa tra sei mesi e un anno, un’impresa per un soggiorno più lungo, mentre sotto il mare ora è “solo” 71 giorni.Questo record è detenuto da Jacques Rougerie stessa.<br />
Molti veicoli di esplorazione partiranno dalla piattaforma, uno o due sono in grado di raggiungere fino a 6000 metri di profondità per vedere l’abisso. L’imbarcazione svolgere il ruolo di simulatore spaziale, permettendo a futuri astronauti di allenarsi in condizioni simili a quelle dello spazio. Su un equipaggio di 18, 6 saranno astronauti. Il <em>Sea Orbiter</em> dovrebbe lasciarsi derivare essenzialmente dalle correnti, effettuare lo spostamento solo per evitare gli ostacoli e passare un sito di prova ad un altro. E ‘anche previsto che il pubblico può navigare a bordo del laboratorio virtuale, grazie a telecamere e webcast video.<br />
Futuristico,grandioso come qualcosa di immaginario di Jules Verne ’, la <em>Sea Orbiter</em> , il cui costo complessivo ammonta a 35 milioni di euro e i lavori per la costruzione dovrebbero iniziare per la fine di quest’anno.Seguiranno le prime prove nel Mediterraneo per sei mesi a partire dalla primavera 2014, quindi una operazione formale sul finire del 2014 solcherà i mari della Corrente del Golfo nell’Oceano Atlantico per un programma di ricerca che durerà 10 anni.<br />
Mentre il signor Rougerie tornerà a parlare del suo progetto alla conferenza <em>Rio +20 </em>nel mese di giugno, le aspettative e la curiosità sollevata da questo mostro marino che galleggia sulle acque sono grandi. Missioni scientifiche di <em>Sea Orbiter</em> dovrebbe infatti portare un considerevole numero di osservazioni, ampliando la nostra conoscenza del mare e per garantire una maggiore protezione delle specie marine e del loro habitat. Per questa sola ragione, questo progetto merita il massimo rispetto.<br />
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Fonte: <a href="http://www.zegreenweb.com/sinformer/le-sea-orbiter-c%E2%80%99est-pour-bientot,52018"><span style="color: #026acb;">http://www.zegreenweb.com/sinformer/le-sea-orbiter-c%E2%80%99est-pour-bientot,52018</span></a><br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-35091454874230601342012-04-05T11:22:00.002-07:002012-04-05T11:22:25.630-07:00Inaugurato in Cina il ponte piu' lungo e alto del mondo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.antikitera.net/images/imgNews/11487-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://www.antikitera.net/images/imgNews/11487-3.jpg" width="320" /></a></div>
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Il ponte più lungo e più alto del mondo è stato inaugurato nel fine settimana in Cina e collega due parti di un lungo tunnel in Hunan, provincia centrale del Paese. Il ponte, chiamato Aizhai, unisce tra loro due gallerie che si trovano a 1.176 metri l'una dall'altra, a 355 metri sopra il canyon Dehang. Dopo la cerimonia di inaugurazione, il ponte ha accolto il primo gruppo di visitatori e poi nel pomeriggio di sabato è stato aperto definitivamente al traffico. Il collegamento è costituito da quattro corsie, dove la velocità massima è stata fissata a 80 chilometri orari, ed è illuminato di notte da 1.188 luci. La sua costruzione è iniziata nell'ottobre del 2007 ed è terminata alla fine del 2011.<br />
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fonte: <strong>http://it.notizie.yahoo.com</strong><br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-90200524209452301822012-03-31T11:14:00.002-07:002012-03-31T11:14:54.240-07:00Tempeste solari: stanno alzando le temperature della terra?L'attività solare registrata ai primi di marzo ha scaricato una quantità di calore nella parte superiore dell'atmosfera della Terra pari ai consumi di energia di ben 2 anni (!) di una megalopoli come New York (!).<br />
Il calore si è dissipato da allora ma il ciclo solare si intensifica e quindi dovremo attenderci di registrare nuovamente situazioni analoghe.<br />
Rilancio in versione italiana l'articolo del 22 marzo pubblicato da NASA Science News :<br />
Una recente raffica di eruzioni avvenute sul 'nostro' Sole ha causato ben più delle scintillanti aurore ammirate attorno ai poli terrestri. Ricercatori finanziati dalla NASA affermano che le tempeste solari dall'8 marzo al 10, hanno riversato nell'atmosfera superiore della Terra energia parificabile al consumo BIENNALE di New York, ovvero svariati miliardi di gigawatt.<br />
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<a href="http://www.antikitera.net/images/imgNews/11468-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="168" src="http://www.antikitera.net/images/imgNews/11468-2.jpg" width="320" /></a></div>
'Questo è stata la più grande dose di calore che abbiamo ricevuto da una tempesta solare dal 2005 ad oggi', spiega Martin Mlynczak del NASA Langley Research Center. 'E 'stato un grande evento, e mostra come l'attività solare può influire direttamente sul nostro pianeta.'<br />
Mlynczak è il ricercatore associato che cura lo strumento principale SABER a bordo del, il satellite TIMED della NASA. SABER monitora le emissioni infrarosse provenienti da strati superiori dell'atmosfera terrestre, in particolare anidride carbonica (CO2) e l'ossido nitrico (NO), due sostanze che svolgono un ruolo chiave nel bilancio energetico di centinaia di km di aria al di sopra della superficie del nostro pianeta.<br />
L'anidride carbonica e l'ossido nitrico sono termostati naturali', spiega James Russell della Hampton University. 'Quando l'atmosfera superiore (o 'termosfera') si scalda, queste molecole vengono messe a dura prova nel loro compito di far sì che il calore venga respinto verso lo spazio.'<br />
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<a href="http://www.antikitera.net/images/imgNews/11468-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="134" src="http://www.antikitera.net/images/imgNews/11468-4.jpg" width="320" /></a></div>
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fonte: <a href="http://www.antikitera.net/news.asp?id=11468&T=3">http://www.antikitera.net/news.asp?id=11468&T=3</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-16162590010697484252012-03-31T11:03:00.004-07:002012-03-31T11:03:41.161-07:00Piogge scarse e specie rimpicciolite. Come il clima sta cambiando il PianetaNel continente europeo ci troviamo di fronte ad un deficit pluviometrico senza precedenti. Il pianeta vive un’era di cambiamenti climatici consistenti e si prepara all’epoca della siccità, mentre i corpi delle specie animali e vegetali rimpiccioliscono per effetto del surriscaldamento. A descrivere il quadro, il rapporto dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale, presentato il 23 marzo scorso, e un recente studio dell'Università nazionale di Singapore. <br />
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<a href="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/__cambiamenti__climatici.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/__cambiamenti__climatici.jpg" /></a></div>
Il 23 Marzo si è celebrata a Ginevra la Giornata Meteorologica Mondiale promossa dall’<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_Meteorologica_Mondiale" target="_blank"><strong><span style="color: #9f1f63;">Organizzazione Meteorologica Mondiale</span></strong></a> (OMM) che ha voluto porre un particolare accento sull’importanza ed il ruolo chiave del tempo, del <b>clima</b> e dell’acqua nel futuro del nostro pianeta, nella vita sociale ed in quella economica. <br />
Lo studio reso pubblico dall’OMM ha messo in luce ed enfatizzato sull’accelerazione del <b>cambiamento climatico</b> tra il 2001 ed il 2010, il decennio più caldo dall’inizio delle osservazioni, iniziate sin dal 1950, e che vede il 2010 come l’anno più caldo in assoluto. A partire dal 1971, il ritmo del riscaldamento del pianeta è marcante, le precipitazioni sono state superiori al normale in buona parte dell’emisfero nord, in particolar modo nell’est degli USA, e in parecchie regioni dell’Asia centrale, mentre nell’ovest degli Stati Uniti, in Africa centrale e in Europa meridionale si è registrata una rarefazione delle piogge. <br />
In tale quadro allarmante, negli ultimi dieci anni, le <b>inondazioni</b> sono sempre più frequenti e il fenomeno degli scioglimenti dei ghiacci è una delle manifestazioni caratterizzanti l’evolversi delle condizioni climatiche. La scienza meteorologica dunque si erge sempre maggiormente a protagonista e può giocare un ruolo cruciale nell’ambito delle tematiche climatiche e della gestione delle risorse idriche. <br />
Il mondo non deve far fronte solo alla crisi finanziaria e a quella economica, ma, oggi più che mai, anche ad una <b>crisi idrica</b>. Nel continente europeo, per esempio, ci troviamo di fronte ad un deficit pluviometrico senza precedenti e all’inquietante fenomeno della siccità. Di anno in anno le rilevazioni confermano che stiamo vivendo un’era di cambiamenti climatici importanti che incrementano i rischi di penuria idrica e siccità anche nei paesi nordeuropei con conseguenti ragguardevoli impatti socio-economici per la società moderna. <br />
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<a href="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/tabella_siccita_europa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/tabella_siccita_europa.jpg" /></a></div>
Ma i <b>cambiamenti climatici</b> impattano fortemente anche su animali e piante. È il risultato di un recente studio condotto da alcuni biologi dell’Università nazionale di Singapore e pubblicato sulla rivista americana <i>Nature Climate Change</i>. Le ripercussioni del cambiamento climatico e della mancanza d’acqua sugli animali e sulle piante sono sbalorditivi. Negli ultimi venti anni, infatti, certe specie animali e vegetali si sono rimpicciolite a causa del surriscaldamento del pianeta. <br />
Gli studi mostrano che sotto l’effetto dell’innalzamento del termometro, ad ogni grado Celsius addizionale, la dimensione dei corpi degli invertebrati marini (crostacei, spugne, molluschi, ecc.) diminuisce dallo 0,5% al 4%, quella dei pesci dal 6% a 22%, quella dei coleotteri dall’1% al 3%, del 14% per gli urodeli. Per quanto riguarda le piante e i frutti, essi perdono dal 3% al 17% per ogni grado supplementare. In breve sembrerebbe che il surriscaldamento costringa gli animali ad <b>adattarsi per sopravvivere</b> in un ambiente in cui le risorse alimentari ed idriche sono in forte riduzione; ma la rapidità del recente cambiamento climatico, può non consentire ad alcune specie di adattarsi alla stessa velocità e questo le porta al rischio di estinzione. <br />
Davanti a tali evidenze e constatata la limitatezza delle risorse naturali, molto spesso governanti, studiosi ed 'esperti' propongono la strada della ricerca di nuove risorse; si parla, per esempio, di dissalare l’acqua del mare per fare fronte alla crisi idrica. <b>Soluzioni</b> che sembrano spesso illogiche, che richiedono grossi investimenti monetari, in un periodo di austerità globale, e tempi di realizzazione lunghi.<br />
La <b>crisi economica mondiale</b> sembra avere relegato in un angolino le preoccupazioni ambientali privilegiando piuttosto logiche e ragionamenti di rilancio rapido della diabolica macchina della crescita e dello sviluppo, così tanto rassicuranti agli occhi dei cittadini-consumatori, forse poco informati e poco lungimiranti, che vedono in essi la possibilità di scacciare la paura di lunghi periodi di recessione. <br />
Raramente invece si propongono politiche e strategie di riduzione dei consumi, di cambiamento delle <b>abitudini</b> di quello stesso cittadino-consumatore, di diffusione, incentivazione ed implementazioni di buone pratiche di risparmio delle risorse. Se, dunque, le istituzioni latitano, volontariamente o inconsapevolmente, tocca a noi, individualmente, in gruppi, in comunità, ravvederci, modificare il modus operandi e agire differentemente. <br />
In un’epoca in cui le <b>attività antropiche</b> hanno delle implicazioni enormi sul pianeta, sugli esseri viventi e sul clima, ogni forma di attendismo e di raggiro intellettivo in nome della salvaguardia di stili di vita comodi e consolidati, ma anche obsoleti e ormai non più accettabili, inferta un’ulteriore coltellata alla salute della Terra e di chi la popola.<br />
<br />
<i>Quando l’ultimo albero sarà abbattuto, l’ultimo fiume inquinato, l’ultimo pesce catturato, solamente allora vi renderete conto che i soldi non si mangiano</i> (proverbio indiano).<br />
<br />
<b>Il 23 Marzo si è celebrata a Ginevra la Giornata Meteorologica Mondiale promossa dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale</b><br />
<br />
<strong>fonte: <a href="http://www.ilcambiamento.it/clima/">http://www.ilcambiamento.it/clima/</a></strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-83452425659889135132012-03-23T15:48:00.001-07:002012-03-23T15:49:13.254-07:00Geoingegneria, pazzie contro i cambiamenti climaticiLa geoingegneria, cioè l'insieme delle tecniche di manipolazione dell'ambiente fisico dirette a contrastare i cambiamenti climatici, conquista investimenti e spazio nell'agenda pubblica. Ma finora nessuno è ancora in grado di fare previsioni sugli effetti di queste controverse tecnologie.<br />
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<a href="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/geoingegneria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/geoingegneria.jpg" /></a></div>
Manipolare l'ambiente fisico per contrastare i <b>cambiamenti climatici</b>. È questo il fine delle tecnologie che vanno sotto il nome di geoingegneria. Dalla fertilizzazione oceanica per aumentare l'assorbimento di CO2 - come nel caso del progetto <i>LOHAFEX</i>, che prevede la dispersione di enormi quantità di solfato di ferro in mare aperto - all'immissione di zolfo nella stratosfera per manipolare la radiazione solare e ridurre la temperatura della terra, proposta dal premio nobel Paul Crutzen.<br />
In realtà, questa è una definizione parziale, perché la <b>geoingegneria</b> ha anche applicazioni militari. Secondo il <i>Guardian</i>, almeno quattro paesi - Stati Uniti, Russia, Cina e Israele – sono già in grado di modificare gli eventi atmosferici e geologici, dalle inondazioni ai terremoti, per operazioni militari, rispetto alle quali energia e ambiente rappresentano solo obiettivi secondari.<br />
Nel 2010 i partecipanti al Convegno sulla <b>Diversità Biologica</b> di Nagoya adottarono una moratoria sulle attività di geoingegneria, con l'unica eccezione degli studi scientifici su piccola scala. Oggi, anche per la reticenza dei governi ad assumere impegni seri rispetto alle strade tradizionali per contrastare il cambiamento climatico - basti pensare alla battaglia di Cina e Stati Uniti contro l'estensione ai traffici aerei del sistema di <a href="http://www.ilcambiamento.it/keyword.php?k=emission%20trading" target="_blank"><strong><span style="color: #9f1f63;">scambio delle emissioni</span></strong></a> ETS o al controverso percorso di adozione della direttiva europea sul risparmio energetico -, queste tecnologie sembrano a molti una risposta praticabile in alternativa alle soluzioni classiche. In occasione del summit Rio+20 di giugno, le potenze mondiali potrebbero quindi riconsiderare il proprio giudizio su queste proposte.<br />
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<a href="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/clima___.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/clima___.jpg" /></a></div>
A beneficiarne sarebbero innanzitutto una serie di <b>multimilionari</b> che stanno investendo nel settore. Tra i nomi più noti, il fondatore di <i>Microsoft</i> Bill Gates, che sta finanziando una start up attiva nella tecnologia della cattura e dello stoccaggio di anidride carbonica, la <i>Carbon Engineering Ltd</i>, e l'istituto di ricerca <i>Fund for innovative climate and energy research</i>. Istituto, quest'ultimo, che a sua volta ha già co-finanziato tre importanti studi sulla geoingegneria, tutti pronunciatisi a favore della sperimentazione. Una coincidenza che non è sfuggita a Greenpeace, che ha denunciato un possibile conflitto di interesse.<br />
L'adesione a questi progetti non è però scontata: la geoingegneria suscita serie <b>perplessità</b>, nel metodo quanto nel merito. A un primo livello, è un approccio che ripropone quella visione reificata della terra, come oggetto da piegare ai nostri fini, che ha accompagnato e accompagna ogni scelta di cui oggi paghiamo le conseguenze. L'idea è insomma che si possa continuare a vivere come si è sempre fatto, dal modello di sviluppo generale alle abitudini individuali, ed esplorare tecniche artificiali che ci consentano di contenere gli impatti che provochiamo sull'ambiente senza mai andare alle cause dei problemi.<br />
L'altro aspetto di preoccupazione riguarda gli <b>impatti ambientali</b> che le stesse tecnologie potrebbero generare. Per i fautori della geoingegneria i rischi sono seri, ma non agire lo sarebbe altrettanto, come dichiarato recentemente dal presidente della <i>Carbon Engineering Ltd</i> David Keith. Secondo parte della comunità scientifica, invece, la nostra conoscenza del clima non è tale da permetterci di prevedere gli effetti della sperimentazione su vasta scala della geoingegneria. Alla <a href="http://www.ilcambiamento.it/speciale/conferenza_mondiale_clima_durban/" target="_blank"><strong><span style="color: #9f1f63;">conferenza sul clima di Durban</span></strong></a>, ad esempio, la <i>Royal Society</i> britannica ha sostenuto in un rapporto che questi interventi dovrebbero valere solo come soluzione estrema e si tratterebbe comunque di una soluzione pericolosa.<br />
Nell'ambito della <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_complotto_sulle_scie_chimiche" title="Teoria del complotto sulle scie chimiche">teoria del complotto sulle scie chimiche</a> si afferma che tali presunte scie siano il frutto di operazioni di geoingegneria.<br />
Nessuno può dire se valga la pena correre questi rischi. Quel che sappiamo, però, è che le alternative esistono. Ricerche e risorse possono essere indirizzate verso progetti di <b>efficienza energetica</b> e mobilità sostenibile, per la riforestazione come per un impiego attento delle fonti rinnovabili. È questione di scelta: tra il fascino di soluzioni futuristiche presunte miracolose, dietro cui può nascondersi anche chi cerca solo nuove occasioni di profitto, e la responsabilità di seguire la strada più lenta e faticosa, ma forse più sicura.<br />
<br />
fonte: <a href="http://www.ilcambiamento.it/clima/geoingegneria_bacchetta_magica_contro_cambiamenti_climatici.html">http://www.ilcambiamento.it/clima/geoingegneria_bacchetta_magica_contro_cambiamenti_climatici.html</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-75991494468164016322012-03-23T15:32:00.004-07:002012-03-23T15:32:49.132-07:00Cambiano le correnti artiche, un rischio per l’equilibrio climaticoRecenti rilevamenti hanno permesso agli studiosi di notare delle anomalie negli equilibri fra i vari elementi che fungono da stabilizzatori del clima globale. In particolare, il campanello d’allarme arriva dalla corrente artica Beaufort Gyre.<br />
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<a href="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/artico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/artico.jpg" /></a></div>
Sta crescendo in questo periodo la preoccupazione per possibili variazioni degli <b>equilibri climatici</b> bilanciati dall’interazione fra venti, superficie dell’acqua e correnti sottomarine. Sulla base di studi e monitoraggi che procedono già da diversi anni, sono molti i ricercatori che hanno rilevato delle anomalie. <br />
<br />
Una funzione di primaria importanza è quella rivestita non solo dalla già nota Corrente del Golfo – una specie di 'nastro trasportatore' che conduce le acque calde equatoriali verso l’Europa settentrionale, contribuendo a mantenere mite il clima del nostro continente –, ma anche dalla <b>Beaufort Gyre</b>, una corrente che si trova nell’Oceano Artico e che contiene acqua fredda e ghiaccio. Proprio in virtù del suo ruolo chiave nel mantenimento degli equilibri climatici, la missione <a href="http://www.whoi.edu/page.do?pid=66296" target="_blank"><i><strong><span style="color: #9f1f63;">Beaufort Gyre Exploration Project</span></strong></i></a> la sta tenendo sotto controllo dal 2003 e lo farà fino al 2014, effettuando periodiche ricognizioni sul posto e rilevando dati e valori riguardanti il suo comportamento.<br />
Nella presentazione della missione, la Beaufort Gyre viene definita come il 'volano' del sistema e l’elemento stabilizzatore del clima dell’intera regione artica. Ghiaccio, oceano e atmosfera sono i tre elementi che, interagendo fra loro, determinano la stabilità del clima a livello locale e, conseguentemente, a livello globale. Lo scopo della <b>missione</b>, cui hanno aderito scienziati americani, canadesi e giapponesi, è quello di capire quali sono le ragioni che hanno alterato il ritmo naturale della Beaufort Gyre, rischiando di innescare un effetto a catena suscettibile di provocare catastrofici mutamenti climatici in tutto il pianeta.<br />
Come spiega un corrispondente scientifico della britannica BBC, sembra che la cupola generata dalla Beaufort Gyre sia cresciuta, dal 2002 al 2011, di circa 15 centimetri, raggiungendo un volume complessivo di 8000 chilometri cubici. Nel concreto, il pericolo è che i <b>venti anticiclonici</b> che stabilizzano questa grande corrente modifichino il loro comportamento: se questo dovesse accadere, non sarebbero più in grado di mantenere all’interno della Beaufort Gyre l’enorme quantità di acqua fredda – circa il 10% di quella complessivamente presente nell’Artico – e quest’ultima si riverserebbe nell’Atlantico settentrionale, alterando a sua volta le correnti che equilibrano il clima della zona, prima fra tutte la Corrente del Golfo. <br />
Il <a href="http://www.cpom.org/" target="_blank"><strong><span style="color: #9f1f63;">Centro di Osservazione Previsione Polare</span></strong></a> sta monitorando il processo grazie al satellite radar Cryosat-2; la fase attuale è molto delicata, poiché se dal 1995 – quando è cominciata l’osservazione – alla prima metà degli duemila la situazione è stata abbastanza stabile, successivamente il <b>volume di acqua</b> della Beaufort Gyre ha cominciato a crescere a un ritmo di 2 centimetri all’anno. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/beaufort_gyre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/beaufort_gyre.jpg" /></a></div>
Naturalmente l’ipotesi di un deciso <b>cambiamento climatico</b> ha scatenato la fantasia dei catastrofisti e dei sensazionalisti, che hanno chiamato in causa il famoso film <i>The day after tomorrow</i>, che dipinge una Terra preda di una nuova glaciazione provocata dall’alterazione del flusso della mitigante Corrente del Golfo. È ovvio che interpretazioni così fantasiose non fanno altro che legittimare coloro che sostengono che il riscaldamento globale e i problemi a esso connessi siano una grande bufala o, se non altro, fenomeni non di carattere antropico ma del tutto naturali. <br />
<br />
Più condivisibile appare l’atteggiamento dei team di ricerca che già da anni studiano il problema e che si propongono, per il prossimo futuro, di rielaborare tutti i dati raccolti dal 1995 a oggi, provando a desumere le cause dei mutamenti in atto, e di intensificare i controlli sui <b>flussi delle correnti</b> e dei venti di superficie e sui movimenti dei ghiacci grazie all’ausilio di Cryosat-2 e di <a href="http://www.esa.int/esaEO/SEMWYN2VQUD_index_0_m.html" target="_blank"><i><strong><span style="color: #9f1f63;">Envisat</span></strong></i></a>, il satellite lanciato nel marzo del 2002 dall’European Space Agency che da oggi si concentrerà sull’osservazione del fenomeno. <br />
<br />
fonte: <a href="http://www.ilcambiamento.it/clima/cambiano_correnti_artiche_rischio_equilibrio_climatico.html">http://www.ilcambiamento.it/clima/cambiano_correnti_artiche_rischio_equilibrio_climatico.html</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4590794210374645827.post-15946654622011897662012-03-23T15:06:00.003-07:002012-03-23T15:06:59.000-07:00Il clima si starebbe raffreddando gia' dal 2000<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpoADOxQbm5xTElHhjdquEQUIzCqP_RdtXpnTJWSTZmpLDfsPOuI3SAkv1U3MEQMFUg6_hKjum4ki9mBUQDqCxchtUC-Zq94rSNReTC5owDG0LDTiNWb7Y6BhYvZ3jPyef7kCvCNLufK0/s1600/moon-at-artic-1920x1080.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpoADOxQbm5xTElHhjdquEQUIzCqP_RdtXpnTJWSTZmpLDfsPOuI3SAkv1U3MEQMFUg6_hKjum4ki9mBUQDqCxchtUC-Zq94rSNReTC5owDG0LDTiNWb7Y6BhYvZ3jPyef7kCvCNLufK0/s320/moon-at-artic-1920x1080.jpg" width="320" /></a></div>
I modelli al computer avevano previsto un 1 ° C di salita che dimostrano che i
modelli informatici sono validi.<br />Il clima è stato leggermente in fase di
raffreddamento a partire dal 2000, non in fase di riscaldamento, il modo di
proiettare il continuo riscaldamento graduale verso il futuro non è
giustificato, dice Don J. Easterbrook, Dipartimento di Geologia, Western
Washington University, Bellingham, WA. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKHB-CfU2Pctc1xwMiI03RPMe1OGx0uxo3fEDdhnRfBx0F1TIvpTtGfzTHBjv1ETaOXfogiYmcGUTM9j_s2wFsxulpOubR5NQSSaLnxbrmKSbEaWDwh1zCZ2bGRTDVXF3jin0K3yjV_bY/s1600/TempsCooled-LastDecade.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKHB-CfU2Pctc1xwMiI03RPMe1OGx0uxo3fEDdhnRfBx0F1TIvpTtGfzTHBjv1ETaOXfogiYmcGUTM9j_s2wFsxulpOubR5NQSSaLnxbrmKSbEaWDwh1zCZ2bGRTDVXF3jin0K3yjV_bY/s320/TempsCooled-LastDecade.png" width="320" /></a></div>
<span style="font-weight: bold;">Le temperature invernali negli Stati Uniti negli
ultimi dieci anni.</span><br />Si noti che le temperature nel nord-ovest del
Pacifico si sono raffreddate ad un tasso di 2,22 ° C per decennio, non
riscaldate.<br />L'andamento della temperatura globale dal 2001 è stata di
raffreddamento ad una velocità di -4.0 ° C (-7 ° F) per secolo. <br />I modelli al
computer aveva predetto un aumento di 1 ° C di temperatura durante questo stesso
periodo, che non è accaduto, dimostrando che i modelli informatici non sono
validi.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://iceagenow.info/wp-content/uploads/2012/01/GlobalCooling-10-Year-HadCRUT-Trend.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="279" src="http://iceagenow.info/wp-content/uploads/2012/01/GlobalCooling-10-Year-HadCRUT-Trend.png" width="320" /></a></div>
<br />
Fonte: http://wattsupwiththat.com/2012/01/11/the-portland-state-university-study-of-shrinking-mt-adams-glaciersa-good-example-of-bad-science/Unknownnoreply@blogger.com0